Proposto dalla società agricola Consortile Pagnacco Biometano, l'impianto che prevede un investimento di 11 milioni di euro dovrebbe occupare una superficie di 40mila metri quadrati a circa 500 metri dalle abitazioni di Branco e dovrebbe trattatre circa 30mila tonnellate di letame bovino, pollina e liquami vari. Il previsto impianto sorgerà fra i Comuni di Pagnacco e Tavagnacco e sarà in grado di produrre energia sufficiente al consumo annuo di 1500 famiglie con ricavi di circa 2,8 milioni di euro. Fra coloro che guidano la cordata della Pagnacco Biometano c'è l'imprenditore agricolo Renato Zampa che, assieme al suo storico amico Ferruccio Saro, sostenne le liste che persero contro la Sandruvi alle scorse amministrative di Pagnacco. Progettista del Piano attuativo dell'impianto a biometano è l'ex assessore regionale del Pd, Maria Grazia Santoro, attualmente membro della commissione urbanistica di Tavagnacco. Se non stupiscono i buoni rapporti fra Ferruccio Saro e la Santoro, stupisce maggiormente il cambio di atteggiamento dell'esponente del Pd rispetto a febbraio 2023 quando, in campagna elettorale, bollò come un male assoluto realizzare a Varmo una centrale a biogas. Va detto che gli abitanti di Pagnacco hanno tutte le ragioni a non volere un impianto che necessiterebbe di un prestoccaggio di letame, liquame e pollina sui terreni a ridosso della zona artigianale. Ad avere un forte impatto negativo sarebbe anche la viabilità dato che i vari camion di letame e liquame arriverebbero da comuni limitrofi come Buja, Martignacco e Cassacco.
Il previsto progetto di un impianto di biometano dovrebbe sorgere a cavallo tra i territori comunali di Pagnacco e Tavagnacco: le persone residenti si stanno organizzando e se da una parte c'è chi è fermamente contrario e trova anche l'appoggio dei due primi cittadini, dall'altro c'è chi è favorevole all'idea. Proposto dalla società agricola consortile Pagnacco Biometano, l’impianto, che prevede un investimento da
11 milioni di euro, dovrebbe occupare una superficie di 40 mila metri quadri a circa 600 metri dalle case di Branco e dovrebbe trattare circa 30 mila tonnellate di letame bovino, pollina e liquami. Così come è stato pensato, si stima che l'impianto potrebbe produrre energia sufficiente al consumo annuo di 1.500 famiglie, con ricavi lordi di circa 2,8 milioni di euro.
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