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DIEGO FUSARO A UDINE L'8 MAGGIO ORE 19: INFO 3421597159

UDINE USATA COME MERCE DI SCAMBIO DA POLITICI PROVINCIALI

Che ormai le segreterie provinciali e regionali del centrodestra non siano in grado di garantire neppure le scelte dei più piccoli amministratori locali è un dato di fatto e lo si è capito bene in questi giorni osservando le battaglie interne a Monfalcone, Lignano Sabbiadoro e Grado. E' anche vero che ai partiti politici non basta più il simbolo nazionale per ottenere consensi e che pagano lo scotto dell'assenza di una classe dirigente e di un tesseramento democratico. Emblematica la situazione della città di Udine, il capoluogo di quel Friuli di cui tanti politici si riempono la bocca in vista delle prossime regionali. La possibilità di un Fedriga Ter è sempre più remota tanto che il coordinatore regionale della Lega, Marco Dreosto, ipotizza la corsa a governatrice dell'assessore regionale Barbara Zilli: una gemonese. I grandi capi del centrodestra utilizzeranno Udine come merce di scambio o di compensazione per lo scranno più alto della Regione Fvg. Questo vuol dire che fino all'ultimo momento non si proporrà alcun nome come candidato sindaco di Udine del centrodestra, nome che di fatto ad oggi, continua a non esistere. Fratelli di Italia ha un vice governatore di Rivignano Teor che è riuscito a perdere il suo paesello; Forza Italia ha un assessore regionale alla sanità, di Codroipo e anche esso ha visto passare il capoluogo del medio Friuli alla sinistra, oltre ad essere considerato il responsabile del mal funzionamento dei Pronto Soccorso. La Lega ha come punto di forza per il Friuli, la sopra citata Barbara Zilli, che da un paio di anni ha perso la modestia e gentilezza che la caratterizzava per diventare cardine di un sistema economico che vede premiare i soliti quattro amici degli amici. A Udine città non esiste un'opposizione, non esiste una presenza sul territorio nonostante la situazione disastrosa creata dal grande flusso di profughi e clandestini a ridosso dal centro storico. Non esiste una proposta culturale, non esiste una sede di partito che funzioni. Ma, soprattutto, non c'è nessun amministratore o politico in grado di creare un minimo di empatia con gli udinesi. Tuttavia la gente critica con la giunta De Toni e stufa delle continue aperture di moschee e centri di accoglienza aumenta giorno dopo giorno e, ad insaputa di consiglieri regionali e deputati del centrodestra, si incontra, dialoga, immagina un futuro migliore a tratti anarchico. Sulla stessa linea di Udine, la seconda città del Friuli: Codroipo.

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