Negli ultimi quindici anni l’Occidente ha conosciuto una crisi economica devastante, una lenta ripresa accompagnata dall’ascesa, un po’ dovunque, di vari tipi di populismo. Nel frattempo le teorie della cospirazione sono diventate sempre più diffuse, diventando un potente motore per creare consenso. Tra i temi più citati ci sono le scie chimiche, le campagne sulla pericolosità dei vaccini, il nuovo ordine mondiale di cui l’Europa sarebbe un emissario, gli Illuminati e ovviamente i rettiliani. Nel 2013 il magazine The Atlantic ha pubblicato un articolo satirico con un test per smascherare i politici rettiliani e, allo stesso tempo, capire se si è parte di questa stirpe senza saperlo. Tra i tratti da prendere in considerazione ci sono i capelli o i peli rossi, gli occhi verdi, ma anche l’interesse per la scienza e lo spazio e la capacità di “mandare in tilt strumenti elettronici”. Lo stesso anno, una ricerca del Public Policy Polling dimostrava come oltre 12 milioni di americani, il 4% della popolazione, credesse che la politica fosse controllata dai rettiliani. In Italia non è stato fatto un sondaggio di questo genere e con buone probabilità le persone che credono alle teorie di Icke sono una percentuale minore ma simile a quella degli Stati Uniti. Alla fine degli anni ’90, quando il mito rettiliano è nato, in Italia circolava solo all’interno di gruppi molto ristretti, legati soprattutto alla new age. Ma negli ultimi 10 anni le teorie del complotto hanno preso sempre più spazio. Proprio le teorie del falso sbarco sulla Luna sono da sempre fonte di discussione per i complottisti. Soprattutto dopo che Icke, in una delle sue ultime rivelazioni, ha detto che il satellite della Terra è una costruzione artificiale dei rettiliani, usata, grazie a delle enormi basi nel sottosuolo, per controllare le menti degli esseri umani. Icke ancora una volta dimostra come il suo universo sia molto complesso, quasi la trama di un romanzo in cui ogni tema è concatenato: per esempio le basi sotterranee, sin dagli anni ’50 sono studiatissime dai complottisti. In Italia diversi seguaci del credo rettiliano mi hanno parlato più volte di Ghedi, la base militare in provincia di Brescia, dove ci sarebbe l’ingresso a un centro alieno nascosto in una montagna. In questo caso l’idea arriva direttamente dalla fantascienza: in Essi Vivono, ad esempio, le basi in cui vivono gli alieni sono sotterranee. Nonostante le polemiche sull’antisemitismo, la teoria sui rettiliani continua a circolare e riesce ad agganciarsi ai grandi sconvolgimenti del primo decennio del Duemila, su tutti gli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 e la Grande recessione del 2008. Insomma: a più di trent’anni dall’ospitata su Wogan, David Icke è uno dei pezzi grossi del complottismo contemporaneo, mentre la teoria dei rettiliani esercita ancora una certa attrattiva. Come ogni teoria complottista, del resto, promette di far luce sui grandi eventi globali con una narrazione accattivante e accessibile. Ma soprattutto, fornisce l’illusione di avere accesso a informazioni e verità precluse alle masse.