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"SENZA PAROLE": IL NUOVO MENSILE FRIULANO SBARCA A CODROIPO

IL VICE ANDREA ROMITI LASCIA VANNACCI: "IL CORAGGIO VINCE, MA LA POLTRONA COMODA PIACE"

L'ultimo "pezzo" dei Vannacciani abbandona il generale leghista: Andrea Romiti, ex vice presidente del Mondo al Contrario si dimette dal neo costituito comitato di Norberto De Angelis in contrasto con la scelta ufficializzata da Roberto vannacci di passare con Matteo Salvini. A questo punto Roberto Vannacci è nudo! Questo il testo del post scritto dal toscano Andrea Romiti: "Martedì sera prima della riunione dell'associazione "Il Mondo al Contrario" ho dato le mie dimissioni a Roberto Vannacci. L'ho ringraziato del percorso fatto assieme fino a quel momento, ma non mi sento di proseguire nella Lega. Apprezzo Salvini e il suo goffo tentativo di fare una politica sovranista a fianco della Meloni e rimanendo sempre alleati a Forza Italia. Il mio timore è che questo percorso, sia l'ennesima presa in giro agli elettori che vogliono una politica non succube di questa UE legata ai poteri forti. La scelta del Generale di entrare in Lega, non la vedo una vera alternativa che possa dare al nostro Paese quel cambiamento necessario, come Trump sta dando agli USA. Il Coraggio Vince, ma la poltrona comoda piaceIl partito Rizzo-Vannacci nei sondaggi era dato a più del 10%, invece si è preferito la scelta più comoda. Abbiamo avuto la possibilità di rappresentare tutti quei cittadini che si sentono sfiduciati e traditi dalla politica clientelare e servile dei due centri di destra e sinistra. Quando siamo partiti con il comitato, dove ero vicepresidente nazionale, attorno a noi, in modo spontaneo, si sono raggruppate tutte le forze che non accettano questo modello tecnocratico e globalista. I cittadini hanno ben chiaro che questi poteri forti perseguono i propri interessi economici fregandosene dei veri bisogni di una società civile. Il partito del non voto alle Europee è stato il 51% e alle politiche quasi il 40%.  Inoltre la maggioranza di chi ha votato ha espresso il voto per partiti che promettevano politiche sovraniste lontane dalla Von Der Lyen. Gli italiani, come tutti i cittadini occidentali, hanno aperto gli occhi sull'influenza dei poteri finanziari e economici nelle democrazie e chi fa politica dovrebbe avere coraggio e fare scelte che nell'immediato non sono comode e non garantiscono poltrone e prebende, ma perseguono gli interessi del Paese e dei cittadini".

 

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