Per concludere l'operazione "Vannacci vice segretario", Matteo Salvini rischia di perdere pezzi grossi del partito sia in Veneto che Toscana. Il generale innamorato dell'ex comunista Marco Rizzo ormai ha le truppe più che decimate e la nomina del suo nuovo comitato nazionale ne è la prova. Tra chi si è ribellato, in prima fila ci sono i toscani, dove a mal sopportare Vannacci è la sua collega di Bruxelles Susanna Ceccardi che dichiara: "Io mi sento di rappresentare la Lega più di Vannacci che ad oggi non è ancora iscritto"; Vannacci replica che senza i suoi voti la Lega alle europee avrebbe preso meno seggi e spara sulla capogruppo in consiglio regionale Elena Meini: "Se squadra che vince non si cambia, squadra che non vince, evidentemente bisogna cambiarla. Non mi schiero con questa squadra in Toscana alla quale io non contribuito e non condivido." Poi la minaccia di alcune settimane fa: "Sto pensando di presentarmi in Toscana con una mia lista". Provocazione che rende sgradita la nomina di Vannacci a quarto vice segretario in aggiunta a Andrea Crippa, Claudio Durigon e Alberto Stefani. Tuttavia, sentita dal Perbenista questa mattina, Elena Meini getta acqua sul fuoco limitandosi a dire che non conosce personalmente Vannacci o quanto meno non ci ha mai parlato di politica locale. "Una cosa è certa - afferma la Meini - le liste le farà il coordinatore regionale e nessun altro; Vannacci ha già declinato una sua ipotetica disponibilità a candidare a governatore per il centrodestra". Lorenzo Giacobbi, segretario della Lega nelle Marche è passato da poco a Forza Italia in contrasto con l'ingresso del generale, rappresentato dal promotore del Team Vannacci Paolo Orlandi. Nascono nel Fermano i Team Vannacci, nel capoluogo di provincia il coordinatore è il professor Paolo Orlandi. "Il generale ed eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, avvia in tutta Italia la costituzione dei Team Vannacci che sono gruppi interni al partito che - fanno sapere dai Team Vannacci del Fermano - fungeranno da correnti politiche, collaborando strettamente con la Lega per promuoverne le idee e si muoveranno con una strategia di "guerra asimmetrica, colpendo l'avversario politico" dal basso. A sedere nel neo costituito comitato nazionale de Il Mondo Al Contrario, per le Marche, è Andrea Aquili, fedelissimo di Vannacci sin dalla prima ora. La situazione è ancora più critica a Nord Est dove, nella culla della Lega di Zaia, l'assessore allo sviluppo economico Roberto Marcato che mai ha digerito Vannacci sbotta: "Se prendesse piede Vannacci sarebbe la morte della Lega". Addio a Matteo Salvini anche da parte di Silvia Rizzotto e Marco Andeoli che sono passati in Fdi in quanto allergici a Vannacci. Il consigliere regionale veneto leghista Tomas Piccinini sbatte la porta ed abbandona la Lega "rovinata dalla presenza di Vannacci". In Forza Italia hanno trovato casa i consiglieri regionali Enrico Corsi e Fabrizio Boron, come pure l'ex deputato padano Paolo Paternoster e l'ex senatore trevigiano Gianpaolo Vallardi. Intanto Flavio Tosi se la ride conscio che ogni volta che il nome di Vannacci viene fatto in Lega un nuovo iscritto abbandona il movimento. Mal visto Vannacci anche in Friuli Venezia Giulia, unica regione in cui è arrivato secondo dietro il fenomeno del momento Anna Maria Cisint. I leghisti friulano preferiscono nettamente fare la guerra agli islamici come l'ex sindaco di Monfalcone piuttosto che criticare a giorni alterni la medaglia d'oro italiana di pallavolo, Paola Egonu e il mondo omosessuale. A indispettire poi i big del Friuli Venezia Giulia come il segretario nazionale e senatore Marco Dreosto o il vice ministro Vannia Gava ci sarebbe stata anche l'ostinazione di Vannacci di affidare la guida del movimento all'ex deputato della Lega Nord Edouard Ballaman e alla sua compagna, da tempo fuori dalla Lega Salvini premier. Gelo assoluto, da più fronti leghisti in Lazio per Umberto Fusco, leader di Noi con Vannacci, considerato sgradito come tutti quelli che hanno abbandonato il movimento di Salvini.