Il sindaco Ciriani aveva istituito una commissione, miseramente fallita, perché sosteneva di essere la “sentinella” dei servizi sanitari di Pordenone e del Friuli Occidentale. In questi anni la sanità ha perso un pezzo dopo l’altro, ultimo episodio l’approvazione del piano oncologico in cui Riccardi ha voluto assolutamente favorire Udine a discapito del pordenonese. È per questa situazione che, prima volta nella storia, si è formata la lista civica “Pordenone in salute” di cui fanno parte professionisti della sanità conosciutissimi e molto stimati. Solo per fare alcuni nomi: Elvia Michieli chirurga senologia amatissima, Diego Serraino epidemiologo e direttore del registro tumori, Gustavo Mazzi da sempre esponente dei medici che si occupano di problemi ambientali, Paola Bortolin infermiera a storica dell’ospedale e molti altri altrettanto noti. Perché è accaduto? Perché Riccardi, che non ha mai nascosto che per lui gli ospedali sono Udine e Trieste, ha progressivamente impoverito il nosocomio pordenonese e il centro destra locale è stato a guardare passivamente. Il risultato è che è aumentata la fuga verso il Veneto con un saldo che da positivo è diventato pesantemente negativo e se ne sono andati anche importanti professionisti da ultimo Massimo Crapis che aveva fondato ed reso importante il servizio di malattie infettive. Così come non era mai accaduto che oltre quaranta primari prendessero carta e penna e scrivessero una protesta a Fedriga contro il piano oncologico. Anche in questo caso si è vista la mancanza di rispetto per Pordenone perché anziché spostarsi in due (Presidente e Assessore) per venire in città hanno costretto quaranta professionisti ad andare a Trieste.
Da ultima l’inaugurazione farsa fatta in dicembre del nuovo ospedale quando ancora oggi nessun servizio si è trasferito e non si conoscono date certe.
Sui disastri fatti alla sanità pordenonese si potrebbero giocare veramente le elezioni comunali grazie proprio a questa lista di grandi e stimati professionisti.