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GIOVANNA FAVRET (LISTA CIRIANI PER BASSO) DIFENDE IL CANDIDATO ISLAMICO E VIENE INDICATA COME SEGUACE DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE

Mentre la Lega alza i toni contro la presenza di immigrati e musulmani integralisti, tanto da aver tappezzato Pordenone con manifesti in cui la Cisint chiede il divieto del velioper le donne islamiche, la consigliera comunale Giovanna Favret, candidata nella lista Ciriani a sostegno di Alessandro Basso, si espone in prima persona a difesa del suo compagno di lista Islam arrivando a parlare di campagne denigratorie e razzismo: "Visto che questa campagna elettorale sta diventando una campagna denigratoria, e visto che la mia locandina vicino a quella di Islam ha fatto scalpore, volevo precisare che: sono Cristiana praticante, so cosa significa discriminazione visto che ho un figlio disabile, se Islam fosse andato in altri partiti magari di sx, tutto andava bene vero? Ringrazio Islam che con l'affissione della mia locandina avvenuta in un secondo momento, ha dimostrato per primo la voglia di integrazione, poi attraverso questo gesto di gentilezza ha riconosciuto ad una donna che gli è amica, un atto di collaborazione amministrativa!! Mi auguro che tutto il lavoro svolto in questi anni per far conoscere e difendere un mondo dove le fragilità regnano sovrane, sia sufficiente a spazzare via illazioni che gettano fango sulle persone!!" La Favret, incredibilmente, arriva a mettere sullo stesso piano la discriminazione per i ragazzi disabili (discriminazione inesistente tanto a sinistra che a destra) con quella per un bengalese, ex portavoce della comunità islamica, che fatica a dichiararsi fermamente contrario al velo per le donne e favorevole ai crocifissi in scuole e ospedali. A questo punto, in caso di elezione del ticket Favret - Islam, ci sarebbe il serio rischio di avere in consiglio comunale due sostenitori della cultura islamica. Giovanna Favret non nega essere vicino al Cammino Neocatecumenale; Il Cammino Neocatecumenale nasce nel 1964 nelle baracche di Palomeras Altas, a Madrid (Spagna). L’ambiente delle baracche era composto dagli strati più degradati della società: zingari e quinquis, in gran parte analfabeti, vagabondi, ladri, prostitute, giovani delinquenti, immigrati. È In questo ambiente che è germinato il seme del Cammino Neocatecumenale: tra i poveri e gli emarginati, che accolgono l’annuncio di Cristo morto e risorto, lo Spirito Santo dà inizio a un processo di iniziazione cristiana sul modello del catecumenato della Chiesa primitiva. Mentre i cattolici praticanti tradizionali riportano sempre le fonti delle affermazioni, citando non solo gli autori ma anche le pagine e perfino i capoversi che le contengono, i neocatecumenali rispondono dicendo che noi siamo “degli indemoniati”, “dei falsari”, “calunniatori”. È chiaro che usando questo metodo non sarà mai possibile intrecciare con essi un colloquio sereno. Il loro atteggiamento - secondo autorevoli teologi vicini al pensiero di Papa Ratzinger è simile, se non identico, a quello di tanti musulmani che non ammettono la benché minima critica sia alla dottrina, sia alla persona del loro fondatore. E quelli che osano farlo sono inesorabilmente condannati! Ovviamente in Italia vige la libertà di culto ma i problemi nascono quando talune religioni si pongono in contrasto con le nornative italiane. Restiamo in attesa di una replica da parte della candidata Favret che pubblicheremo sul nostro sito.

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