La Lega tornerà a congresso prima di Pasqua - dichiara Marco Dreosto, coordinatore regionale in Friuli Venezia Giulia e fedelissimo di salvini assieme al vice ministro Vannvia Gava e all'eurodeputata Anna Maria Cisint. Ma quando gli chiediamo se il governatore Massimiliano Fedriga si unirà a quanti acclameranno la riconferma di Salvini e farà parte del nuovo direttivo nazionale, improvvisamente il senatore di Pordenone perde il contatto audio e non ci rosponde più al telefono. Il congresso certificherà il cambio di pelle della Lega, partito non più nordista ma nazionale con delegati che saranno chiamati al voto per il nuovo mandato e saranno proprio i delegati del Sud ad avere il compito di mettere al sicuro il risultato del leader. Dei circa ottocento delegati, molti saranno del Sud Italia. Tesseramenti frettolosi e nomine di delegati per inserire nei nuovi organi i più fidati. Resta ancora da vedere se il nome del partito resterà "Lega per Salvini premier" o se passerà la mozione di quanti vorrebbero eliminare il nome di Salvini. Paolo Grimoldi, ex leghista fondatore del "Patto per il Nord" assieme a Umberto Bossi, è stato dichiarato incompatibile con la Lega poichè chi ha la tessera del Patto è incompatibile; peccato, afferma Grimoldi, che i nomi dei leghisti iscritti al Patto ancora non siano noti a Salvini. Questo, secondo Grimoldi, varrà ancor più per Roberto Vannaci che oltre ad avere un movimento proprio non è mai stato tesserato neppure un giorno con la Lega, oltre che essere particolarmente sgradito ai governatori padani del Nord. Va poi detto che dopo la fuori uscita del gruppo di Filomeni le sole associazioni rimaste con il generale sono "Noi con Vannacci" di Umberto Fusco (Viterbo) e Giuseppe Bellachioma (Abruzzo) entrambi fuori usciti dalla Lega e "Il Nord X Vannacci" del faccendiere e massone besciano Gianmario Ferramonti. Insomma, quello che era il sogno iniziale dell'eurodeputato di guidare un possibile partito denominato "Lega Vannacci Premier" si è trasformato in un incubo dove al massimo potrà essere parte del pubblico (e senza ruoli) ad assistere alla riconferma di Salvini.