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"SENZA PAROLE": IL NUOVO MENSILE FRIULANO SBARCA A CODROIPO

SANITA' REGIONALE FVG VERSO IL BARATRO E ADESSO IL PIANO E' AFFOSSARE ANCHE IL CRO DI AVIANO

All’amministrazione regionale interessa avere un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico  che si occupi di oncologia? Ovvero alla Regione interessa il CRO di Aviano? A leggere una dopo l’altra le decisioni pare proprio di no. Si inizia nel 2019 nominando per sei mesi un commissario, si continua trascinando all’infinito la nomina del direttore scientifico, si prosegue con la nomina di una direzione debole e con poca esperienza, si continua mettendo la rete oncologica regionale in capo all’Arcs e non ad un ente che si occupi solo di tumori come avviene ad esempio in Veneto, Piemonte e Toscana dove tutto funziona. Certo si è finanziata la protonterapia ma solo a seguito delle pesanti pressioni pordenonesi e comunque più della metà dei fondi sono donazioni al Cro. L’ultima chicca è la nomina non di un direttore generale ma di un direttore ad interim con l’Asfo di Pordenone. E la nomina cade su Giuseppe Tonutti che quando lavorava in regione si era opposto ai protoni, aveva cassato la seconda sede della radioterapia nel nuovo ospedale di Pordenone e aveva prodotto una bozza di piano oncologico piuttosto Udine centrico. Questa nomina ha fatto infuriare tutti al punto che gli assessori di FDI hanno disertato la Giunta. Non era mai accaduta una cosa simile. Ora si stanno agitando tutti, Comuni, Unindustria, Ordini dei Medici, chirurghi, sindacati. In una regione i cui cittadini vanno sempre di più a curarsi altrove pare che ormai sia estinto qualsiasi pensiero a lungo termine sul futuro della sanità e prevalgano le piccole lobby locali, quelle udinesi in primis. Il risultato? La sanità regionale scende sempre più in classifica e i sondaggi sono visibili online.

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