La notizia che vi riportiamo e di cui vi pubblichiamo alcuni dettagli non la troverete in nessuna testata mainstream dei grandi gruppi editoriali: le valangate di denaro pubblico dato dalla Regione Fvg alle varie testate locali, venete, romane e milanesi. Avete capito bene; oggi i quotidiani e le televisioni locali sono tutti di gruppi con sede legale e amministrativa in Lazio, Lombardia eVeneto. Poi ci sono le testate nazionali e Mediaset. La legge vieta importanti contributi ai gruppi editoriali ma non vieta di fare imponenti campagne pubblicitarie. Così pantalone (ossia noi contribuenti) tramite due grandi contenitori, IO SONO FVG E ECO FVG, negli ultimi anni ha versato milionate di euro per pubblicità che meriterebbero spesso di essere vagliate maggiormente dalla Corte dei Conti. Già il 7 novembre 2023 dei consiglieri regionali di opposizione depositarono una interrogazione a risposta orale chiedendo conto dei costi e delle ricadute economiche della campagna di autopromozione con il marchio IO SONO FVG sui media locali. Milionate di euro in spregio alla miseria di tantissime famiglie che non arrivano a fine mese e alle code infinite nella sanità pubblica. Ma, soprattutto, osservate e ascoltate con attenzione i video spot girati per l'Italia e gli USA; vi sembrano efficaci? Per quale ragione usare come testimonial una mela rossa e lo chef Scarello in modo assolutamente interscambiabile? A pensar male si fa peccato ma l'idea che traspare dall'inchiesta del Corsaro della Sera è che la funzione di queste mega pubblicità sia quella di imbonirsi gli editori e i direttori delle rispettive testate. Collegati al portale di inchiesta giornalistica www.ilcorsarodellasera.it