L'articolo 3 dello Statuto dell'associazione del Mondo al Contrario recita testualmente "Gli iscritti hanno il diritto di partecipare anche in contraddittorio a tutte le fasi dei procedimenti disciplinari che li riguardino". Peccato che nel caso di Marco Belviso il tutto si concluse in 12 ore fra la riunione e il verbale redatto a Mestre da Filomeni, Spatara e Priolo e la consegna a mano della lettera di espulsione avvenuta direttamente a casa dell'iscritto. Non c'è traccia dell'esistenza di sindaci o probiviri e all'inizio dello Statuto si legge che il Comitato è di proprietà del Consiglio di Gestione (neppure nei paesi sovietici a loro tanto cari!). Ad oggi la maggior parte degli iscritti residenti in Friuli Venezia Giulia che hanno pagato tramite un unico versamento bancario le quote sociali non hanno mai ricevuto la tessera dell'associazione. Nel sito non esiste una pagina della trasparenza. Insomma ci sarebbero state e ci sono molte ragioni per un ricorso al Tar ma dopo aver letto le varie esternazioni di Filomeni come quella offensiva alla De Pascale o quella sessista di oggi (vedi foto) le distanze fra NOI e LORO sono sempre più abissali.