E' il 2014, esattamente dieci anni fa quando emergono ancora problemi giudiziari per Edouard Ballaman (referente di Umberto Fusco per il Friuli Venezia Giulia, in foto a Viterbo con giubotto nero e jeans), ex Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, già esponente della Lega Nord, autosospesosi dal partito in seguito ai primi scandali giudiziari in cui era stato coinvolto. Nel 2012 era stato infatti condannato in primo grado per peculato dal Tribunale di Trieste a un anno di reclusione e interdizione dai pubblici uffici: l’accusa era di aver utilizzato l’auto blu anche per viaggi privati, e quindi non di carattere istituzionale, tra cui la trasferta da casa all’aeroporto per il viaggio di nozze. Successivamente l’accusa non riguarda gli spostamenti del politico, bensì acquisti di beni di varia natura compiuti nel 2011, il cui conto è stato pagato dalla collettività. Le spese contestate furono giudicate dal procuratore Zappatori “non ammissibili” né riconducibili all’attività di rappresentanza, e si riferiscono a “consumazioni presso bar, gelaterie, posti di ristorazione, ristoranti, acquisti in supermercati di alimentari, in negozi di vini, liquori, dolci, fiori, e penne”. I soldi pubblici erano stati utilizzati da Ballaman nei modi più svariati: oltre che per pranzi, cene e consumazioni al bar in varie città d’Italia, anche per diversi regali natalizi e pasquali.Emersero scontrini per l’acquisto di confezioni di caffè Illy, di prosciutto crudo San Daniele, di bottiglie di champagne, di fiori e cesti di frutta. Spacciati da Ballaman per “spese di rappresentanza”, il procuratore della Corte dei Conti Zappatori considerò inammissibile ogni rimborso. E puntò il dito sulle reali intenzioni del consigliere: la “gratificazione e animazione di elettori e simpatizzanti per consolidare il loro appoggio elettorale”. Un’attività di propaganda che la Regione ha pagato con 16.799 euro di denaro pubblico. Supportate solamente da scontrini o ricevute fiscali, le spese non riportavano esplicitamente “l’indicazione delle circostante e dei motivi che le rendevano necessarie, nonché delle generalità e della qualifica dei soggetti esterni per cui le stesse erano effettuate”. Per il procuratore Zappatori “ci trovavamo di fronte a un comportamento molto grave di assoluto disinteresse sul modo in cui è stato erogato e speso il denaro pubblico, un comportamento che ha causato direttamente un danno erariale”. Ad essere stati violati, per il procuratore, erano stati “i principi fondamentali di buona amministrazione e di economicità, cui deve essere ispirata l’azione di chi comunque partecipa all’attività di organi pubblici”. Ballaman fu coinvolto anche in un speculazione immobiliare leghista a Punta Salvore in Istria e nell’assegnazione di una concessione di una sala Bingo alla Cristallina srl, che faceva capo a lui.