L'invasione di minori profughi non accompagnati continua a crescere giorno dopo giorno e oltre ai tantissimi già presenti a Udine, ne sono previsti, in arrivo, altri ancora in forma di accoglienza diffusa, secondo il modello "Schiavone" dell'Ics di Trieste. Così agli oltre 40 egiziani residenti presso la Casa dell'Immacolata di via Chisimaio, quelli della Oikos Onlus e di Hanna House in piazzale Cella, l'assessore comunale ai servizi sociali di Udine, Stefano Gasparin (Pd), ha predisposto la disposizione di altri profughi in varie abitazioni e appartamenti di proprietà del Comune di Udine. L'associazione #RIPRENDIAMOCILITALIA ha chiesto e chiede con insistenza al Prefetto di Udine di alleggerire il peso della presenza di immigrati non in regola a Udine e di provvedere a "bonificare" il quartiere di Borgo Stazione dove lo spaccio di droga e la criminalità dilagano giorno dopo giorno. La risposta del sindaco di Udine, Toni Scalzo è stata quella di nominare presidenti del quartiere Udine Centro e del Quartiere Udine Est, due rappresentanti del direttivo di Time for Africa. Che dietro a questa accoglienza ci sia un grande business è evidente ma è anche evidente che all'ultima riunione per il Quartiere Rizzi San Domenico, l'assessore Rosy Toffano ha girato il coltello nella piaga, inserendo fra i papabili alla presidenza anche i rappresentanti dell'associazione islamica Al Salam, proprio nella stessa circoscrizione in cui imperversano i minori della Casa dell'Immacolata. C'è un solo rimedio a questo degrado: fornire alle forze dell'ordine tutti gli strumenti legali e materiali per reprimere ogni forma di delinquenza. Ma se Udine è diventata una città insicura la colpa prima di tutti è dell'amministrazione comunale che deve provvedere quanto prima a sostituire l'assessore Stefano Gasparin. Per contro, Federico Malignani ha descritto, sulla chat "Udine Sicura", l'assessore alle politiche sociali di Udine come "un uomo pacato al quale ha sempre ribadito la sua stima" (in foto Gasparin e Malignani).