Una cosa significa non essere razzisti e ospitare nella propria città persone di tutte le nazioni e etnie, altra cosa è farsi rappresentare come residenti nel "Quartiere Udine Centro" dal presidente dell'Associazione TIME FOR AFRICA, Umberto Marin. Come ha spiegato ai mass media, Umberto Marin, "le differenze presenti nel quartiere possano essere motivo per attirare le persone e non per allontanarle";Marin ha fornito una serie di spunti alquanto discutibili per rigenerare l'ex quartiere delle Magnolie, oggi retrocesso a Borgo Mondo: infrastrutturare il giardino Pascoli per ospitare eventi e collegarlo alla Dante, aprire il cortile della scuola anche in orario extrascolastico, istituire mediatori culturali di strada. Chi delinque, sempre secondo Marin, va isolato attraverso l’organizzazione di eventi, incontri, occasioni di cultura e non tramite la forza. Ma Udine Centro non è solo Borgo Stazione, ma soprattutto Piazza San Giacomo, Largo dei Pecile, Via Mercatovecchio, Piazza Primo Maggio, Via Aquileia, Via Poscolle, Via Gemona e tanti altre zone splendide che grazie al duro lavoro degli esercenti rendono viva la città. Il sindaco Toni Scalzo, l'assessore ai servizi sociali Stefano Gasparin e l'assessore Gea Arcella farebbero bene a capire che gli udinesi sono italiani di razza caucasica e, pur rispettando gli africani, non hanno quasi nulla da spartire. Il centro è zona di partite iva e nominare un presidente di Quartiere individuato nell'associazione Time for Africa, è stato un errore enorme.