Il padovano Alberto Felice De Toni, residente a Tricesimo, se na faccia una ragione: Udine ormai ha raggiunto uno stato di degrado insopportabile. Il gesto criminale che ha ridotto in fin di vita un imprenditore tranquillo e ben voluto non potrà essere cancellato con la convocazione l'ennesimo Comitato di Sicurezza che vede seduti al tavolo il sindaco De Toni, il suo assessore alla sicurezza Rosi Toffano, il comandante della Polizia Locale Eros Del Longo, il Questore e il Prefetto di Udine. In 24 ore nel centro di Udine ci sono state tre aggressioni di cui due con codice rosso. Un sindaco serio si sarebbe recato a far visita alle vittime dell'aggressione al locale del Kebab dopo poche ore e non avrebbe tenuto, nello stesso tempo, assieme al vice direttore del Messaggero Veneto un convegno elettorale sulla Felicità Pubblica. Un sindaco serio non si sarebbe affrettato a difendere i diritti dei musulmani residenti nel capoluogo e non si sarebbe messo scalzo al cospetto di un Imam (vedi foto). Un sindaco attento non avrebbe imposto ai suoi concittadini di portare con se una bottiglietta d'acqua per lavare la pipì dei cani, senza far prendere alcun provvedimento nei confronti dei tanti profughi che regolarmente defecano (vedi foto) nel centro cittadino. Non è normale che nei supermercati si debbano assumere guardie giurate per garantire la sicurezza e i locali pubblici debbano rivolgersi a specialisti nel servizio d'ordine privato. Fino ad oggi si è lasciato credere che la responsabilità per la concessione di autorizzazione all'apertura dei centri di accoglienza per profughi minori non accompagnati fosse della Prefettura invece è dei sindaci. E' arrivato il momento di mettere uno stop all'accoglienza di veri e propri delinquenti cacciati dalle altre regioni. La sola ricetta per riportare la sicurezza pubblica, per ridare autorità a Polizia e Carbinieri e per calmare la rabbia degli udinesi è il pugno di ferro. E' arrivato il momento di autorizzare e regolarizzare l'uso dei manganelli e dei taser da parte di nuclei speciali delle forze dell'ordine. Il 15 luglio a Udine si terrà una grande manifestazione pubblica per chiedere le dimissioni del sindaco Alberto Felice De Toni e la chiusura dei centri di accoglienza nella città di Udine e nelle località contermini.