"Patrizia ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l'ultima delle quali senza risposta". Lo ha reso noto il procuratore capo di Udine, Massimo Lia, in relazione alla tragedia che si è consumata venerdì scorso a Premariacco, sul fiume Natisone. "La prima chiamata è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi – ha precisato il magistrato –. Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz’ora. Da una situazione di apparente tranquillità, quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone che poi li ha travolti". "Sotto il profilo penalistico – ha ribadito Lia –, quello che esclusivamente interessa a questo ufficio, cui non competono altri tipi di valutazione sul sistema organizzativo, per poter configurare, anche astrattamente, responsabilità penale in una vicenda di questo genere, bisogna configurare responsabilità colposa di tipo omissivo, non commissivo". Dai dati ufficiali diffusi dalla centrale Sores Fvg, l'attivazione dell'elicottero sanitario – di stanza a Campoformido, a 8 minuti di volo da Premariacco –, è delle 13.48. Fino a quel momento, era stato allertato soltanto Drago, il velivolo dei vigili del fuoco basato all'aeroporto Marco Polo di Venezia, distante circa 120 chilometri.
Questo, invece, è quanto ha dichiarato (la registrazione è in nostro possesso) il portavoce dei Vigili del Fuoco di Udine, Valmore Venturini: "La telefonata è stata fatta alle 13.37 e i Vigili del Fuoco sono arrivati sul posto alle 13.52. La "gru" con il cestello è arrivata dopo altri 10 minuti ma con quella non fai nulla. L'elicottero non sarebbe mai potuto arrivare a breve tempo, non arriva in due minuti. Quello della protezione civile regionale non serviva perchè era sprovvisto del verricello per calare l'operatore. L'intervento dei Vigili del Fuoco è stato gestito bene, più di così non si poteva fare".