Che qualcosa non abbia funzionato nel salvataggio dei tre ragazzi coinvolti nella piena del Natisone è evidente. Il primo ad essere sul banco degli imputati è il 112, ossia la famosa centrale unica operativa. Si pensa che il tempo possa essere stato perso nella fase del ricevimento della richiesta di soccorso e di smistamento ai Vigili del Fuoco. Perchè l'operazione è stata fatta gestire unicamente dai Vigili del Fuoco con l'elicottero di Venezia e non sono state fatte intervenire anche Protezione Civile, 118 oppure specialisti dell'esercito? Probabilmente quando hanno chiamato i soccorsi chi ha risposto ha chiesto se c'erano feriti o meno e non essendoci hanno allertato l'elicottero dei Vigili del Fuoco ma se così fosse manca totalmente una cabina di regia. Mezz'ora e più di tempo non c'era quindi qualcuno doveva far partire l'elicottero dell0elisoccorso che è attrezzato e preparato per questo tipo di salvataggi. Pare che ci sia una certa ritrosia a parlarne ma è una cosa che interessa a tutti cercando di fare una critica propositiva affinchè non ci sia un lavoro a compartimento stagni. Appare grave che in Friuli non via sia un elicottero dei Vigili del Fuoco o che non ci sia un coordinamento adeguato fra Vigili del Fuoco ed Elisoccorso. Nessuna urgenza può essere risolta con un elicottero che deve decollare da Venezia. E poi i gommoni da rafting li hanno i sommozzatori ma non sappiamo dove siano dislocati; essendo un fiume che ha queste caratteristiche ci si dovrebbe chiedere come mai non ci siano attrezzature adeguate a risolvere tragedie come queste. Nessuna colpa sugli operatori che sono arrivati sul posto che senza i mezzi adeguati non avrebbero potuto fare di più. Il 14 marzo 2019 il Friuli Venezia Giulia costituì un modello nazionale di interoperabilità nel campo dell'emergenza:il Numero Unico 112 (Nue). Fu un riconoscimento di eccellenza quello che giunse da Guido Parisi - direttore centrale del servizio Emergenza, soccorso tecnico e antincendio boschivo del Dipartimento Nazionale Vigili del Fuoco di Roma - che fece visita alla sede della Protezione civile regionale a Palmanova, dove incontrò il vicegovernatore Riccardo Riccardi. "Una volta di più abbiamo avuto conferma che il nostro sistema di emergenza è considerato a livello nazionale un modello a cui guardare per attingere buone pratiche ed esperienze da esportare anche in altre regioni" confermò Riccardi al termine dell'incontro. "Per noi che siamo figli di Zamberletti è un segnale di orgoglio ricevere da Roma la conferma che quell'insegnamento non è andato perduto, ma anzi continua a produrre pratiche efficaci - ribadì Riccardi -; come ha rilevato lo stesso Parisi, dal tipo di risposta ai diversi scenari che si sono verificati negli anni su tutto il territorio nazionale, dal maltempo ai terremoti, il Friuli Venezia Giulia continua a impersonare il modello organizzativo più efficace".