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"SENZA PAROLE": IL NUOVO MENSILE FRIULANO SBARCA A CODROIPO

LA FOTO CHE INCASTRA IL SINDACO DI UDINE DE TONI: PROBABILE VOTO DI SCAMBIO

Il Gazzettino del Friuli, in data 8 aprile 2023, riportava una foto di De Toni e Marchiol mentre firmavano un documento (vedi foto) e il seguente testo: Tre deleghe e due assessorati alla coalizione di Marchiol, oltre all'impegno su quattro punti chiave. È il "controvalore" dell'accordo politico siglato ieri dal candidato sindaco Alberto Felice De Toni con il fondatore di Spazio Udine, forte di un preziosissimo 9,24% ottenuto al primo turno. L'apparentamento, a cui inizialmente sembrava puntare Marchiol, d'altronde, avrebbe costretto la coalizione di De Toni a cedere tre seggi in consiglio, cosa che avrebbe condizionato non poco gli equilibri interni. E quindi accordo è stato"."Nelle elezioni con ballottaggio la legge prevede che nei sette giorni successivi al primo turno i due candidati ammessi allo stesso hanno la facoltà di dichiarare il collegamento (apparentamento) con ulteriori liste rispetto a quelle con cui è stato effettuato il collegamento al primo turno. Ciò implica che la coalizione vincente, comprensiva delle nuove liste collegate, vedrà assegnarsi sempre il 60% dei consiglieri (24) mentre alle minoranze verrà assegnato il 40% dei consiglieri (16). È una garanzia per la rappresentatività delle minoranze che rappresentano quasi il 50% dei cittadini. Ebbene, De Toni non ha seguito questa severa norma. Ha agito di testa sua come se si trattassero di trattative private. In piena tornata elettorale, ad urne aperte, ha firmato alla luce del sole (vedi foto) un accordo con Marchiol in cui De Toni in cambio del suo appoggio (voti) si è impegnato a dare “alla squadra di Marchiol due assessorati” (è il titolo del Gazzettino del 8 aprile 2023). Ma è possibile promettere qualche cosa in cambio di voti? Ovviamente no! Il primo a dirlo fu l'avvocato Bruno Malattia quando si augurava che il Friuli Venezia Giulia non si trasformasse in un voto come quello più degradato del Sud. La triste vicenda dell’ex Rettore Strassoldo, seguita dallo stesso Malattia, esplosa dopo un anno dall’elezione, il quale fece un accordo con Tavoschi per le elezioni provinciali del 2006 promettendo un incarico. in cambio di un appoggio elettorale sembrerebbe certificare che accordi di tale tipo non sono leciti. Entrambi furono condannati per corruzione elettorale art. 86 del DPR 570/60. È possibile non rispettare le regole della legge elettorale che assegna il 40% dei seggi alla minoranza? Con l’accordo firmato da De Toni e Marchiol alla minoranza sono garantiti solo il 35% (14 consiglieri) diversamente da quanto previsto dalla stessa legge e Ivano Marchiol ha beneficiato per se del voto di tutti quei cittadini che al primo turno lo hanno indicato a sindaco al posto di De Toni e Fontanini. A giorni verrà depositato un esposto in Procura ma verranno interessati della vicenda anche gli uffici della Regione Fvg e Il Corsaro della Sera, periodico che, nel prossimo numero, uscirà con uno speciale su questa triste pagina della politica udinese.

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