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"SENZA PAROLE": IL NUOVO MENSILE FRIULANO SBARCA A CODROIPO

AEDIS COOP AL COMUNE DI ASTI: "DATECI 500 EURO AL GIORNO PER OSPITARE QUEL PROFUGO CHE MERITA UNA PIETRA AL COLLO IN FONDO AL PO"

In questa anticipazione giornalistica, appare tutta la pericolosità di taluni profughi ospitati a Udine e il "business che regola tutto". Ci sarebbe da verificare molte cose: i metodi di accoglienza della cooperativa per minori stranieri non accompagnati Aedis di Udine, le strategie e le spese dell'ambito sociale del Comune di Asti e i rischi a cui vengono sottoposti gli ignari cittadini friulani. Vi anticipiamo in questo blog, il contenuto di un'inchiesta estremamente articolata frutto di interviste, videoriprese e documenti che uscirà venerdì 19 aprile sul periodico cartaceo Il Corsaro della Sera (in Triveneto, Roma, Bologna, Torino e Milano). Francesco Bazzaro, responsabile delle sedi, tra cui quelle di Trieste e Pasian di Prato, che la cooperativa Aedis gestisce in Friuli Venezia Giulia durante una telefonata con una responsabile dell'ambito sociale di Asti chiede 500 euro al giorno, vista l'alta pericolosità sociale, per ospitare nella propria struttura di seconda accoglienza, un presunto minore profugo non accompagnato arrivato dalla cittadina piemotese. Bazzaro minaccia la responsabile dell'ambito di "stroncare il sistema di Asti" e conclude la telefonata affermando (suscitando il sorriso dell'amministratore delegato Michele Lisco) che "quel ragazzo ha bisogno di essere messo in galera o con una pietra in fondo al fiume Po".

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