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"SENZA PAROLE": IL NUOVO MENSILE FRIULANO SBARCA A CODROIPO

MARIO ANZIL (FDI) REGALA OLTRE DUE MILIONI AI NOVE SOCI DEL CEC MA EMERGONO SERI DUBBI PROCEDURALI

Dagli uffici regionali emergono seri dubbi sulla procedura che ha comportato uno stanziamento di oltre 2 milioni di euro agli otto soci di un'associazione. Pochi mesi fa la Regione Fvg ha deciso di intervenire per salvaguare il Cinema Centrale, con un finanziamento al Cec per il suo acquisto e ristrutturazione. Il vicegovernatore con delega alla Cultura Mario Anzil ha approvato lo schema di convenzione con il Centro Espressioni Cinematografiche (Cec) per l'acquisizione della proprietà e la successiva ristrutturazione del Cinema Centrale di Udine. La proprietà privata (Iusa Srl) non intendeva rinnovare il contratto di locazione e il cinema era pertanto a rischio chiusura. L'accordo prevede lo stanziamento a favore del Cec (vedi foto) di ben 2,2 milioni di euro complessivi di cui un milione per l'acquisto dell'immobile e 1,2 milioni per la sua ristrutturazione. Apprendiamo che la Giunta comunale di Udine ha revocato la propria delibera 7/2024 con cui aveva accettato la donazione da parte della IUSA Srl, presieduta da Federico Malignani, dell’INSEGNA “Cinema Centrale”. Nella delibera di accettazione era riportata una dichiarazione di Malignani datata 13/12/2023 che diceva: “Tale insegna risulta un bene immateriale di proprietà della Società, che ha un mero valore affettivo, non quantificabile ed è stato oggetto di utilizzo per lungo tempo nella gestione delle sale cinematografiche. Non svolgendo più e cessando dette attività, si premura di poter concedere al Comune di Udine la …”. Al Registro delle Imprese di Udine, però, risulta che tuttora la IUSA Srl sia titolare di un ramo d’azienda esercente l’attività di Sala cinematografica concessa con contratto d’affitto d’azienda al Centro Espressioni Cinematografiche di Udine che la esercita attualmente all’insegna “Cinema centrale”. Quindi la titolarietà dell’azienda Cinema Centrale è legalmente e amministrativamente ancora oggi in capo alla IUSA Srl. Delresto la polemica nei confronti del CEC per avere ospitato lo scorso 8 gennaio il generale Vannacci è la prova che la gestione del Cinema Centrale è in capo proprio al CEC in affitto di ramo d’azienda come certificato dai dati del Registro delle imprese di Udine.
Attenzione però: la vicenda appare ancora più confusa leggendo la delibera n. 1784 del 16/11/2024 della Giunta regionale in cui si legge che con “nota trasmessa via PEC prot. n. GRFVG-GEN-2023-0688556-A, di data 13.11.2023, dall’Associazione “Centro Espressioni Cinematografiche (C.E.C.)” di Udine – di seguito “CEC”, con cui l’Associazione chiede di poter attivare una convenzione per l’acquisizione della proprietà dell’immobile in cui è collocato il “Cinema Centrale”, in via Poscolle n. 8 a Udine, già gestito fino a giugno 2023 dallo stesso CEC”.
Sembra di capire che il CEC ha terminato la gestione del contratto d’affitto d’azienda a giugno 2023 mentre dal Registro delle imprese risulta che il contratto sottoscritto nel 2005 è ancora tuttoggi in essere.
Del resto come non potrebbe esserlo visto che il contributo regionale è stato concesso solo per l’acquisto dell’immobile e non dell’azienda e presso il Registro delle imprese non vi è depositato alcun contratto di cessione d’azienda tra IUSA Srl e CEC. A questo punto è molto strano anche il contributo richiesto dal CEC alla Regione Fvg per la ristrutturazione di un’azienda non di sua proprietà ma di proprietà della IUSA Srl. Chissà se i 109 soci della IUSA Srl, tra cui importanti professionisti udinesi, sono al corrente di tutti questi cavilli. Sul prossimo numero del Corsaro della Sera verranno pubblicati tutti i documenti, le circolari, le delibere e le visioni camerali che dimostrano l'irregolarità di questa astuta donazione di denaro.

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