Non è bastata la pandemia e tutte le sue conseguenze per fare capire alla classe politica che il popolo ormai è stufo e ne ha le scatole piene. Arrivare a fine mese per una famiglia è sempre più difficile e il mainstream continua a raccontare falsità sperando di tenere buoni gli animi. Fra pochi mesi si voterà per le europee e i partiti di destra fingono di sfidare quelli di sinistra con la speranza di portare la gente alle urna. Poi arriva un sabato mattina friulano, uno dei tanti che si consuma nell'ormai noto Cà Marian di Martignacco. Nella saletta sopra salgono, una alla volta, per bere assieme e degustare del formaggio locale. A fare gli onori di casa non può essere che Ferruccio Saro accompagnato da quello che da decenni è sempre stato il suo braccio destro: il consigliere comunale udinese Alessandro Colautti; è poi la volta del sindaco di Pasian di Prato Andrea Pozzo e del suo consigliere comunale Marco Quai. Si vedono il presidente di Confartigianato Graziano Tilatti, il sindaco di Povoletto Giuliano Castenetto, l'ex presidente di Insiel Dino Cozzi, "l'uomo di fiducia" della General Beton di Gianfranco Tonon e la "responsabile della comunicazione di Scoccimarro" Rita Aucella (così vengono presentati da Saro). A tessere le relazioni assieme a Saro c'è anche il senatore Marco Dreosto, coordinatore regionale della Lega, che condivide con lo statista di Martigancco la necessità di essere più vicini a Confindustria Udine che all'eterno rivale Michelangelo Agrusti, leader incontrastato di Confindustria Alto Adriatico.