Spie, chiamate anche delatori, canarini, infami o informatori; coloro che cercano di venire in possesso di notizie riguardanti altre persone allo scopo di riferirle a chi possa valersene per punire o danneggiare le persone interessate. È stato firmato, lunedì 12 febbraio, nella Prefettura di Udine il protocollo per la "sicurezza partecipata". Non sarà un ritorno alle ronde che almeno potevano intervenire per difendere i più deboli in caso di aggressioni ma un modo per coinvolgere i cittadini e aumentare il senso di sicurezza sul territorio. Verranno arruolati volontari che avranno delle precise regole d'ingaggio e potranno segnalare casi sospetti per poi far intervenire le forze dell'ordine. Saranno selezionati e preparati i volontari che avranno il compito di segnalare alle forze dell’ordine, tramite il 112, situazioni sospette di spaccio, atti vandalici, disturbo della quiete pubblica, bullismo. I volontari saranno selezionati da una commissione che sarà composta dal Comandante del Nue 112, dalla Polizia locale, dall’ufficiale responsabile dei quartieri e da uno psicologo nominato dall’Amministrazione comunale. A cosa serve per la figura dello psicologo se non per convincere e tranquillizzare i cittadini che stanno per diventare dei delatori? Il sindaco Alberto Felice De Toni e il vicesindaco Alessandro Venanzi aggiungono: "La firma sul protocollo di Sicurezza Partecipata è la prima tappa importante di un percorso che punta a rendere le cittadine e i cittadini di Udine un punto di contatto fondamentale tra le forze di polizia che si garantiscono la sicurezza pubblica e il territorio. Chi deciderà se segnalare questa o quella persona in base al livello di conoscenza individuale? Verrà chiuso un occhio per amici e parenti e verranno fatte soffiate contro nemici, gang rivali o poveri disgraziati costretti a furtarelli per sbarcare il lunario? Quanti importanti politici e imprenditori continueranno liberamente a sniffare cocaina mentre verranno segnalati i ragazzini in possesso di una canna fuori dalle scuole?