Ad accorgersi del fatto, mercoledì mattina, è stato il titolare dell’osteria "La Polse": una spaccata nella notte a Udine ha preso di mira l'agenzia immobiliare Dama della compagna leghista di Mario Raggi. Neppure il potentissimo gruppo whatsapp attivato da alcuni facoltosi immobiliaristi della città e un gruppo di esperti in sicurezza privata è riuscito ad evitare il malfatto compiuto in una delle vie più centrali della città. Sebbene la zona fosse coperta da milioni di euro di telecamere, il comandante della Polizia Locale, Eros Del Longo, fra i sostenitori della chat che invita all'assunzione dei vigilantes, non ha incastrato i colpevoli. Ma adesso, il sindaco Alberto (sempre meno) Felice De Toni, dopo aver rifiutato una serie di intervista dal periodico Il Corsaro della Sera, spiega il suo folle piano al quotidiano di Giampietro Benedetti: "Mille occhi" sulla città. Il Comune di Udine spenderà una valanga di soldi pubblici dei contribuenti per adottare un protocollo con tutte le agenzie di vigilanza privata e guardie giurate, oltre ad assumere (ci vorrà almeno un anno), una quindicina di vigili da impiegare nei quartieri. L'assessore alla Sicurezza Partecipata, Rosi Toffano, e non l'assessore alla Poliza Locale, Alessandro Venanzi, dichiara di voler "reclutare cittadini disponibili ad aiutare la polizia locale a monitorare il territorio". Il compito degli "spiones" sarà solo quello di segnalare al coordinatore eventuali situazioni sospette come incontri con prostitute o fumatori di cannabis. La Stasi monitorava i comportamenti politicamente scorretti di tutti i cittadini della Germania Est. Una volta definito il soggetto l'obiettivo era di costringere la persona ad abbandonare la propria posizione sociale, lavorativa o accademica. Ad obiettivo raggiunto spesso la vittima veniva poi integrata come informatore a sua volta. Dopo la caduta del muro di Berlino del 1989 gli uffici della Stasi vennero invasi dai cittadini infuriati, non prima che un grande quantitativo di materiale compromettente venisse distrutto dagli ufficiali del servizio segreto. I documenti rimasti sono oggi disponibili per tutte le persone che erano spiate.