Il Perbenista e Il Corsaro della Sera sono da sempre contro ogni forma di intimidazione, violenza e di lite temeraria. Ma quale è il significato di intimidazione se non quello di obbligare con la forza qualcuno a non essere libero di fare o scrivere o dire qualcosa? Quante querele per diffamazione i blogger e i giornalisti indipendenti hanno ricevuto e ricevono da potenti politici e imprenditori affinchè venga imbavagliata la libera informazione? Quale libera informazione vi potrà essere in un regime di monopolio editoriale? E' stato democratico obbligare lo scrittore Angelo Floramo a non scrivere contro la realizzazione di un'acciaieria? Oggi apprendiamo dalla Federazione Nazionale della Stampa il seguente comunicato che democraticamente pubblichiamo ponendoci delle domande: "La redazione del Messaggero Veneto esprime all'unanimità la massima solidarietà al direttore Paolo Mosanghini e stigmatizza il comportamento di alcuni rappresentanti del comitato “No acciaieria” che hanno accerchiato il professionista mentre si trovava a Cervignano per svolgere il proprio lavoro, invitato a parlare al Festival del coraggio. Questo atto, mascherato da battaglia per la tutela del diritto all’informazione, va condannato senza esitazione. A fronte di un tema di politica industriale, sul quale le parti in causa si sono già espresse, come raccontato nel dettaglio dal Messaggero Veneto, la scelta di un gruppo di persone di accerchiare il direttore di un giornale – che rappresenta l’intera redazione -, cercando di delegittimarlo con la consegna di un feticcio e di intimidirlo, cela una aggressività che preoccupa. Il direttore di un giornale e la sua redazione sono tenuti a rispondere alla comunità dei lettori che ogni giorno leggono il giornale, con spirito critico e partecipativo. Democrazia e libertà di informazione non significano sottostare a chi orchestra atti lesivi della dignità professionale di chi esercita il proprio lavoro nel rispetto della deontologia e delle persone. La democrazia non è mai intimidazione. La redazione del Messaggero Veneto". E' corretto scrivere che "un gruppo di persone ha accerchiarto il direttore di un giornale – che rappresenta l’intera redazione -, cercando di delegittimarlo con la consegna di un feticcio e di intimidirlo, cela una aggressività che preoccupa"? Come si vede dalla fotografia postata su Facebook dagli stessi presunti aggressori l'episodio è avvenuto in pieno giorno, in pubblico, senza alcun gesto di violenza e ad opera di tre anziani padri di famiglia incensurati. E' legittimo per chiunque decidere da che parte stare, se con la Russia o con l'Ucraina, se con Israele o con la Palestina; in questo caso con il gruppo guidato da Benedetti e Metinvest che vogliono realizzare un'acciaieria in Laguna o dalla prte degli abitanti della bassa che sono contrari perchè preoccupati per la loro salute. NOI stiamo dalla parte dei cittadini. Quello che la redazione del quotidiano chiama "feticcio", ossia un oggetto materiale di venerazione religiosa in ambito culturale primitivo è banalmente un ironico topolino che si riporta il diritto di ciascuno a essere libero e a dire la verità.