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GRADO: RONCHIATO (FDI) MINACCIA LA SENATRICE MARIN E FA CADERE LA GIUNTA DI CENTRODESTRA

Riccardo Ronchiato (Fdi), consigliere comunale di Grado, è un imprenditore nel settore ricettivo turistico, per anni geometra per società di costruzioni. Già assessori ai lavori pubblici in un'altra giunta comunale, recentemente si è candidato, nel partito di Giorgia Meloni, senza successo alle ultime regionali. Fra i suoi storici cavalli di battaglia elettorali il diritto alla casa dei giovani gradesi, scuole d'infanzia rifatte nuove e moderne, l'ampliamento delle case di riposo. Nell'ultimo consiglio comunale, il giorno 8 settembre, i toni del consigliere Ronchiato sono stati decisamente sopra le righe, forse a causa del desiderio di sfiduciare l'attuale sindaco della sua stessa maggioranza. Così Ronchiato ha improvvisamente tolto la parola all'assessore leghista Raffaella Marin, rea di averlo interrotto nel suo scomposto intervento. "Io parlo quando voglio - ha urlato Ronchiato (Fdi) - e stia serena che la faccio anche nera". Dopo pochi secondi ha rispreso a inverire contro la Marin esclamando "le tingo i capelli di nero". L'assessore Marin, forte della sua esperienza professionale di psicologa ha mantenuto la calma replicando: "Questo è il suo biglietto da visita". Ronchiato, per nulla soddisfatto ha rincarato: "Si questo è il mio biglietto da visita. Stai zitta almeno, come da quando sei stata eletta". Resta da capire come mai ad oggi la senatrice Francesca Tubetti (Fdi) di Gorizia non abbia preso ancora provvedimenti; stupisce ancora di più l'indiffereza del coordinatore regionale Walter Rizzetto e della presidente della Commissione regionale Fvg per le pari opportunità tra uomo e donna Dusy Marcolin (Fdi) da poco eletta alla guida del coordinamento nazionale che riunisce i vertici di tutti gli analoghi organismi di garanzia italiani. Nella mattinata di oggi si sono dimessi 9 consiglieri fra opposizione e Fratelli di Italia: Reverdito, Fabris, Cicogna, Polo, Zanella per la minoranza. Ronchiato, Ritossa e Borsatti per la maggioranza e Delbello. Finisce così fra insulti e minacce sessiste la giunta di centrodestra guidata da Kovatsch .

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