Quale avversario poteva essere più agevole da sconfiggere che una triestina filo comunista con la puzza sotto il naso e le scarpette da sioretta? Così tutta la nomenclatura vetero democristiana si è allineata a sostegno del sindaco di Ruda Franco Lenarduzzi convinti di poter eleggere segretario regionale il sindaco di un paesotto di sinistra con pochi abitanti. Sul Corsaro della Sera in edicola questa settimana, Roberto Dipiazza è stato facile profeta nel dire che Lenarduzzi sarebbe restato il sindaco di un piccolo paese e che Francesco Russo ormai colleziona sconfitte a più non posso. Ma che ambizioni può avere un partito che a Udine nomina segretario cittadino Rudy Buset e a livello provinciale Luca Braidotti? Due perfetti sconosciuti in carne cresciuti nelle segreterie politiche e nei gruppi regionali: l'opposto della società civile che tanto inseguono. Hanno tirato fuori dal freezer persino Franco Iacop , Mariagrazia Santoro, Maurizio Ionico e Ivano Strizzolo per sostenere il buon Lenarduzzi che ha pagato solo la colpa di far parte di un partito incapace di interpretare i bisogni dei cittadini. Una corrente, quella popolare, che ha imposto assessore alle politiche sociali quello stesso Stefano Gasparini, già presidente della Quiete, che non ha avuto il cuore di aiutare un padre di famiglia con un figlio da anni bloccato da una malattia rara. Una corrente, quella democristiana, che ha tagliato fuori dalla giunta una votatissima Anna Paola Peratoner solo perchè non allineata al pensiero unico per nominare al suo posto un inutile assessore con la metà delle sue preferenze. A questo punto hanno ragione a gioire Francesco Martines e la sorridente Eleonora Meloni: insomma ha vinto nuovamente Debora Serracchiani umiliando i suoi tanti avversari eternamente perdenti. Ha vinto nuovamente Debora Serracchiani anche a Pordenone dove Nicola Conficoni ha stracciato i delfini di Gianfranco Moretton.