Sono dovuti andare fino a Praga a mangiare e bere in delegazione per presentare in un elegante edificio de Centro storico un festival che richiama la Rivoluzione di Velluto del 1989. Peccato che all'epoca si lottò contro una dittatura mentre questa volta è successo esattamente l'opposto. Quale è il tornaconto che uno sponsor può avere da una manifestazione se non quello di un forte ritorno di immagine oppure di un aumento consistente del flusso della clientela? Ebbene è facile dare un'occhiata ai principali sponsor di PordenoneLegge per capire che raramente si verificano queste condizioni. Parliamo di ben 119 sponsor o come vengono chiamati da PordenoneLegge, per attenuare l'impatto visivo, 119 partner. Un terzo degli sponsor sono enti pubblici, cioè soldi dei singoli cittadini, sottratti a iniziative ben più importanti concernenti la salute e il sociale. Fra questi compaiono: Regione Fvg (Referente Massimiliano Fedriga), IO SONO FRIULI VENEZIA GIULIA (Referente Sergio Emidio Bini), Camera di Commercio Udine e Pordenone (Referente Giovanni Da Pozzo e Michelangelo Agrusti), Comune di Pordenone (Referente Alessandro Ciriani), Fondazione Friuli (Referente Giuseppe Morandini), Banca Fvg 360 e Bcc Pordenonese e Monsile (Referente Luca Occhialini), Confindustria Alto Adriatico (Referente Michelangelo Agrusti), Hera (Referente Federica Seganti), Consiglio Regionale Friuli Venezia Giulia (Referente Mauro Bordin), Ance Alto Adriatico (Referente Elvis Santin), Coldiretti Pordenone (Referente Matteo Zolin), Confcommercio Pordenone (Referente Fabio Pilon ), Confcooperative Pordenone (Referente Luigi Piccoli), Porto di Trieste (Referente Zeno D'Agostino), Pordenone Fiere (Referente Renauto Pujatti), Lef (Referente Michelangelo Agrusti), Interporto di Pordenone (Referente Silvano Pascolo). Balza all'occhio uno stretto link fra PordenoneLegge e Mimesis di Luca Taddio e la presenza dell'ex senatore Pd e attuale direttore de L'Identità, Tommaso Cerno, marito del consigliere regionale Stefano Balloch (Fdi). Ovviamente i giornalisti che moderano sono tutti scelti accuratamente dal mainstream locale, ricorrendo persino a fedeli pensionati. Intanto il presidente di Confindustria Alto Adriatico e di PordenoneLegge, Michelangelo Agrusti, da noi interpellato nella mattinata, si dice sorpreso della presenza di Tommaso Cerno alla manifestazione letteraria e di ignorare chi abbia avuto la paternità dell'invito.