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"SENZA PAROLE": IL NUOVO MENSILE FRIULANO SBARCA A CODROIPO

URSO CEDE SAN GIORGIO DI NOGARO A ZELENSKY: FEDRIGA CERCA DI SMARCARSI DA FDI

Un atteggiamento estremamente scomposto del governatore Massimiliano Fedriga tradisce un comprensibile stato di tensione da parte della giunta regionale. "Lo stesso ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, - ha puntualizzato Fedriga - ha detto che non c'è nessuna ipotesi, tanto è vero che la norma del ministro Urso prevede che la dichiarazione di interesse per il commissariamento debba passare per il Cdm: non è passato nulla, non è stato nemmeno ipotizzato". A parole tutti i politici fingono di non avere in animo nessuna realizzazione di acciaierie ma ogni qual volta viene nominato il possibile intervento diretto del governo nazionale qualcuno da in escandescenza: prima Walter Rizzetto contro i Comitati No Acciaieria, poi Fedriga contro i suoi stessi consiglieri regionali che ammettono il serio rischio di un'entrata a gamba tesa del Ministro Adolfo Urso. A Roma Metinvest e Danieli sono molto attente a tessere le loro pubbliche relazioni al punto da aver convinto il Ministro Urso che senza i buoni rapporti con Danieli non sarà mai risolto il problema Ilva e, soprattutto, che l'unico modo per poter far parecipare le grande aziende italiane alla ricostruzione dll'Ucraina è permettere a Metinvest di produrre l'acciaio necessario a San Giorgio di Nogaro. Poichè Il Corsaro della Sera non si fa dettare le pagine dalle veline delle segreterie politiche e dagli uffici stampa delle categorie economiche, sul prossimo numero, in tutte le edicole della regione Fvg, venerdì 8 settembre, troverete interviste e documenti in esclusiva ai piani più alti che certificheranno la ferma volontà di realizzare l'acciaieria che devasterà l'ecosistema della Laguna. La replica intanto è già pronta: " Noi andremo a bonificare ulteriormente un tratto di canale e di laguna lasciato per decennni inquinato dai vecchi insediamenti". Altro particolare: la Regione Fvg è in attesa dei pareri dei tecnici dell'Università ma il timore che possano essere docenti già collaboratori della Danieli Spa inasprisce ulteriormente gli animi.

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