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"SENZA PAROLE": IL NUOVO MENSILE FRIULANO SBARCA A CODROIPO

TRIESTE CHIUDE SERVOLA, PORDENONE BLOCCA L'INCENERITORE E UDINE APRE UN'ACCIAIERA IN LAGUNA?

Il Ministro Luca Ciriani è di Pordenone, il coordinatore regionale della Lega, onorevole Marco Dreosto è di Spilimbergo, l'assessore regionale all'agricoltura Stefano Zannier è di Spilimbergo, l'assessore regionale alle infrastrutture Cristina Amirante è di Pordenone, il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti è di Pordenone (esattamente di Casarsa). Normale che una classe politica e imprenditoriale tuteli la propria salute e quella del proprio territorio, così da bocciare la realizzazione di un mega inceneritore di rifiuti pericolosi e non, a Spilimbergo. "Poco meno di due mesi fa a Pordenone ho incontrato con il sindaco di Spilimbergo i suoi colleghi primi cittadini interessati dal progetto del nuovo termovalorizzatore. Avevo condiviso le loro perplessità e garantito la massima attenzione degli uffici, come sempre, nel valutare l'istanza e garantire la salute e la tutela dell'ambiente: oggi posso annunciare che il nuovo impianto non verrà realizzato perché troppo vicino alle abitazioni". Così l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, ha preannunciato la vicina chiusura dell'iter amministrativo che avrebbe potuto autorizzare l'impianto di termovalorizzazione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, con produzione di energia elettrica della società Eco Mistral, la quale ha presentato domanda di provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) alla Regione. Come ha spiegato l'assessore, "la linea politica mia e di questa Giunta è sempre stata volta a favorire lo sviluppo e gli investimenti sul territorio, tenendo però ben chiari due dei pilastri su cui poggia la nostra società: la salute e la tutela dell'ambiente". "Dall'istruttoria degli uffici regionali relativi il Paur per il termovalorizzatore di Spilimbergo - ha concluso Scoccimarro - si evince come l'impianto sarebbe sorto troppo vicino a un centro abitato e quindi il progetto verrà archiviato se il proponente non ritirerà la domanda". Anche i politici triestini, come sempre, hanno saputo fare quadrato fra di loro e riuscire nell'incredibile impresa di fare chiudere Servola. E' triestino il governatore Massimiliano Fedriga, l'assessore regionale alle autonomie locali Pierpaolo Roberti, l'assessore regionale all'ambiente Fabio Scoccimarro, il capogruppo di Fdi, Claudio Giacomelli, il sottosegretario al MEF Sandra Savino (Fi), il presidente di Friulia Federica Seganti, il carismatico sindaco Roberto Dipiazza. I politici friulani (udinesi), invece, si dimostrano come sempre provinciali e sotans, più interessati ai singoli interessi che a quelli colletivi; così capita che il presidente di Confindustria Udine, presidente della Danieli, Gianpietro Benedetti voglia assolutamente realizzare una mega acciaieria sulla "Laguna di Marano"; capita che l'assessore regionale alla sanità Riccardo Riccardi (udinese) taccia nel merito e che l'assessore alle attività produttive Sergio Emidio Bini (udinese) sia stato fra i fautori; capita che il presidente della Commissione Lavoro, on. Walter Rizzetto (Fdi) stia defilato e in silenzio assieme al vice governatore Mario Anzil (udinese). Accade persino che la stampa locale che ha sede a Udine non dedichi una pagina alla battaglia dei comitati e al rischio della nomina da parte del Ministro Urso di un commissario.

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