Hanno partecipato in centinaia questo pomeriggio alla cerimonia funebre del giornalista Lorenzo Marchiori, firma storica del Gazzettino, conosciutissimo a Udine e Pordenone. Erano tantissimi i colleghi presenti, direttori di giornali compresi, come era presente al completo il mondo della cultura, del teatro e della musica. C'erano i compagni di classe dei due figli, gli amici della moglie e tanta gente arrivata a stringersi attorno ai fratelli. Il Redentore ha dovuto celebrare a porte aperte per permettere a tutti i presenti di dare un ultimo saluto a Lorenzo. Lo so che non sono queste le situazioni per le polemiche ma, certe assenze, pesanti come un macigno, non si possono tacere. L'assenza totale del sindaco di Udine e di quello di Pordenone; l'assenza di tutti gli assessori e i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione; l'assenza di parlamentari, presidente della giunta regionale, assessori regionali e consiglieri regionali. L'assenza dei presidenti di Confindustria, di Confapi e della Cciaa. Sia chiaro che tutti questi signori da anni e per anni hanno tempestato Lorenzo per chiedere la pubblicazione di comunicati stampa. A questa gente, quella assente all'ora di pranzo (la cerimonia si è svolta alle ore 14), piace partecipare in massa e scattarsi selfie; queste non sono le occasioni per loro.