Ai vertici dell'amministrazione comunale ci sono due figure burocratiche apicali che garantiscono la regolarità e la legalità degli atti e delle nomine che avvengono per tramite della volontà politico amministrativa del sindaco, della giunta e del consiglio comunale. Sono state queste figure, di concerto con il neo sindaco Alberto Felice De Toni, a stabilire, ad esempio, la non opportunità della nomina in giunta della votatissima consigliera comunale del Pd, Anna Paola Peratoner. Stiamo parlando del Segretario Generale del Comune di Udine, dott.ssa Francesca Finco e del responsabile dell'Ufficio Legale del Comune di Udine, avvocato Giangiacomo Martinuzzi. Il sindaco Alberto Felice De Toni e gli assessori del Pd, Alessandro Venanzi e Stefano Gasparini, di concerto con il presidente della commissione cultura Antonella Eloisa Gatta e il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra Serena Pellegrino hanno dichiarato a voce e via whatsapp di non sapere di avere un portavoce e di ignorare il nome di colui che da almeno un mese è stato delegato a inviare i comunicati stampa per quotidiani ed emittenti locali. Amnesia? Distrazione? No, semplicemente lavoro irregolare. L’amministrazione comunale, infatti, non ha ancora provveduto ad indire un regolare bando per assumere un addetto stampa o un portavoce, tuttavia utilizza “qualcuno”, privo di regolare contratto di lavoro, per questa mansione delicata. Oltre a non essere retribuito il lavoratore utilizza uffici e apparecchiature pubbliche senza averne la possibilità giuridica. Infine, scontato ma utile da ricordare, ci troviamo davanti ad un lavoratore, ad oggi, privo di assicurazione. Secondo le informazioni ricevute dal gruppo di Alleanza Verdi Sinistra l’addetto stampa fantasma potrebbe essere Stefano Zucchini ma, lo stesso, da noi interpellato ha smentito. Successivamente, il vice sindaco Alessandro Venanzi e un collega di una testata giornalistica, hanno ipotizzato che il sindaco De Toni si sia affidato a Pietro Antonini che in effetti è in possesso, per sua stessa ammissione, di una mailing list per i comunicati stampa della giunta, fornita da "qualcuno"; Pietro Antonini, tuttavia, certamente non risulta in organico e, da quanto verificato (ma potremmo sbagliarci) non risulta essere neppure iscritto all’ordine dei giornalisti. Intanto la Cgil tace e si gira dall'altra parte.