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FABIO DURANTI DI RADIO RADIO E DIEGO FUSARO A UDINE IL 17 MAGGIO ORE 19.00

GSA COINVOLTA IN UN'INCHIESTA DELL'ANTIMAFIA PER L'ANTINCENDIO SULL'AUTOSTRADA SICILIANA

Vito Gamberale è al centro di una delicatissima inchiesta dell’Antimafia per un accusa di turbativa d’asta che coinvolge la GSA, importante azienda fondata dal presidente dell'Apu (squadra sponsorizzata da Old Wild West), Alessandro Pedone, di cui dal 2021 è presidente (vedi  foto organigramma). Gruppo Servizi Associati è una società attiva nel campo della sicurezza, salute sul lavoro e vigilanza antincendio, specializzato in tutti gli anelli della Safety Chain, a protezione di infrastrutture critiche,edifici pubblici e impianti industriali. Questo il cda: presidente Vito Gamberale, Amministratore Delegato Antonio Musacchio vicepresidente esecutivo Alessandro Pedone. Il CdA è altresì composto da Mauro Maia, Matteo Ambroggio, Dario CenciMariaGrazia Portera. La nomina del cda è arrivata in seguito alla definizione in data 28 ottobre 2021 del closing del 67,44%di GSA per un Enterprise Value di 250 milioni da parte dei Fondi di investimento Eurizon Iter(dedicato a investitori istituzionali) e Eurizon Iter Eltif (dedicato a investitori retail) di Eurizon. Questaoperazione è stata guidata da Iter Capital Partners, società di advisory fondata e presiedutadall'Ingegner Vito Gamberale con a.d. il dottor Mauro Maia. Fondata nel 1997 da AlessandroPedone, la società ha sede a Roma, Direzione operativa a Udine e ulteriori sedi ad Aosta, Bari,Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli e Oristano. Questi i fatti, secondo quanto riportato da oltre una settimana su tutta la stampa nazionale ma non su quella locale: Il bando di gara per gestire il servizio antincendio nelle gallerie autostradali sarebbe stato cucito su misura su Ok Gol di Susa e su un’altra importante società del settore. Lo sostiene la Procura di Messina ed è scattato il blitz: arresti domiciliari per il dirigente generale del Consorzio autostrade siciliane Gaspare Sceusa, oggi in pensione, l’imprenditore Francesco Duca, della zona tirrenica del Messinese, e il suo coadiutore Giuseppe Trifirò. Sospeso dall’esercizio di impresa invece l’imprenditore Pietro Rampino, amministratore unico della Ok Gol. Nel bando era stato inserito come requisito economico-finanziario un fatturato minimo annuo pari al 40% dell’importo complessivo dell’appalto fissato a 8 milioni. La gara riguardava il presidio antincendio in 40 gallerie della A18 Messina-Catania e della A20 Messina-Palermo. Di fatto solo due società rispondevano al requisito: Gsa, società romana fornitrice del servizio per Autostrade per l’Italia, e Ok Gol. L’appalto fu prima revocato in autotutela nel 2020 e aggiudicato nel 2021, dopo alcune modifiche, al raggruppamento di imprese guidato da Gsa, di cui faceva parte anche Ok Gol che nel frattempo ha cambiato nome in Ross Road Safety Service srl. Per svolgere il servizio fu coinvolto, in sub appalto, l’imprenditore di Barcellona Pozzo di Gotto, Francesco Duca che non vi avrebbe potuto partecipare per via dei suoi precedenti penali. Nella sua fedina penale ci sono una condanna per peculato e una per detenzione illegale di armi. Nel suo passato ci sono anche inchieste per turbata libertà degli incanti e i rapporti “con esponenti di spicco del panorama mafioso della provincia peloritana”. L’inchiesta è partita dalla denuncia dei vertici della società Elisicilia che avevano notato l’anomalo paletto del fatturato inserito nel bando dal Cas. Non gli era piaciuta una precedente vicenda. Dopo che Elisicilia si era aggiudicata insieme ad altre imprese, nel 2019, la sorveglianza e la cantierizzazione delle autostrade gestite dal Cas, il rappresentante legale sarebbe stato avvicinato da Pietro Rampino della Ok Gol. Voleva che facesse lavorare Duca, ma ricevette un rifiuto. Gaspare Sceusa, ex dirigente Cas, era il responsabile unico del procedimento per l’appalto delle gallerie. La Dia di Messina, guidata da Giusy Interdonato, ha registrato i suoi incontri e le sue conversazioni con Duca, Giuseppe Trifilò della Ross, Pietro Rampino ed altre persone. Già 2019 gli obiettivi erano chiari. Duca chiese a Trifilò di farsi dare “un piano di intervento per questi mezzi antincendio laddove non c’è il servizio antincendio”. Trifilò specificava di che piano si trattava: “… dice in tutta Italia stanno facendo gare perché ovviamente non sono nessuna adeguata… cioè mi dice che l’unica è il Cas”. E se il Cas non si fosse adeguato i due interlocutori pensavano addirittura di rivolgersi strumentalmente alla Procura in modo che anche il Consorzio avviasse il servizio su cui speravano di mettere le mani. Duca aveva una strategia: “… devo avvisare a Gaspare… e gli dico vedi che c’è questa situazione”. Gaspare è Gaspare Sceusa, che già in passato aveva subito un’interdittiva di sospensione dal lavoro. Duca era convinto che per accelerare l’adeguamento bisognava fare “bordello” oppure chiedere a Rampino, che aveva una “certa influenza” all’interno dell’Anas, di provare a convincere la società per le autostrade e mettere in mora il Cas. Al resto avrebbe provveduto Duca che a Rampino disse “che la persona che gestisce la galleria… una persona che conosco da 30 anni con la quale ho sempre lavorato è quello senza capelli”. Bisognava blindare la gara. “Siccome anche qua l’Anas ora gli rompe i coglioni e debbono fare i presidi – spiegava Duca – Sceusa mi diceva… ma possiamo reperire qualche pezzo di carta da qualche parte?”. Secondo gli investigatori, stavano parlando di come sbaragliare la concorrenza, predisponendo un bando su misura. Duca e Trifilò ad un certo punto avrebbero ricevuto il file del bando di gara da Sceusa: “Ora io domani mattina me la stampo… me lo leggo con calma me lo studio e dopodiché in funzione di questo uno ci fa quattro appunti dice vedi secondo me è quasi dovrebbe fare così così così”. In un altro passaggio aggiungevano: “Si deve fare il bando così come è giusto che si faccia… basta mettere tunnel e trafori ed è bello e fatto”. Nel 2020 dopo che Trifilò parlò con Sceusa (localizzato a Roma dove avrebbe partecipato ad una riunione all’Anas) chiamò Duca: “… possiamo procedere… dice io sono a disposizione”. E Sceusa a Trifilò: “… eventualmente per il file magari ci vediamo su Barcellona”. Il 18 febbraio Sceusa, Trifilò e Duca sono partiti con un volo Catania-Milano, per poi spostarsi a Susa sede della Ok Gol. Sono stati filmati in aeroporto. Sceusa veniva appellato “ll Re Magio”. A pagare la trasferta, hotel incluso, fu Duca. All’inizio Rampino non era propenso a partecipare alla gara. Cambiò idea quando seppe che si trattava di “40 gallerie”. Quando entrò in gioco Gsa, Rampino si attivò: “Ho parlato con lui, dice se esce la gara a facciamo insieme”. Che Sceusa fosse al corrente emergerebbe dalla conversazione in cui, alla vigilia di una videoconferenza con i rappresentanti di Gsa, Sceusa fece il punto con Rampino: “Volevo avere contezza di non sbilanciarmi troppo va”. Ad un certo punto, anche grazie anche all’interrogazione parlamentare del Pd all’Ars e in virtù di un ricorso al Tar di Gsa sulla valutazione dei punteggi, la gara fu ritirata in autotutela. Così spiegava Duca: “… questi la gara ce l’hanno ritirata in auto tutela… se la sono ritirata ufficialmente perché gli abbiamo scritto che il bando era sbagliato… poi c’è stata l’interrogazione parlamentare (si riferisce alla iniziativa dei deputati regionali del Pd, nei confronti dei quali era sprezzante) … dice che l’importo era elevato che era troppo restrittiva per le cose…. gli è tremato il c… e l’hanno ritirata… però nel ritiro che scrivono dice la ritiriamo perché dice la Gsa ci ha detto che il bando era sbagliato”. L’8 aprile 2021 il Cas pubblicò un nuovo bando di gara sulla Gazzetta ufficiale. Il Rup non era più Sceusa. Ed era cambiato pure il progettista. Il nuovo bando, secondo l’accusa, sarebbe stato maggiormente rispondente ai requisiti di Ok Gol e Gsa. Il paletto economico saliva dal 40 al 50% di rapporto fra fatturato e valore dell’appalto. Nel successivo mese di agosto ad aggiudicarsi la gara furono Gsa e Ok Gol. Tra gli indagati, ai quali non è stata applicata alcuna misura cautelare, ci sono pure Carmelo Ridolfo e Silvio Meli, rispettivamente dipendente e intermediario di Gsa.

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