A Udine ci sono due sinistre: quella vera e quella radical chic. Entrambe sono un disastro per la società moderna ma la differenza fra le due è sostanziale. La prima, quella composta da Sinistra Italiana, Sinistra Unita, Rifondazione Comunista, Socialisti italiani, Verdi e Open mira a riempire la città di profughi e clandestini in nome dell'accoglienza, privilegiando la difesa dei diritti delle coppie omosessuali a quella delle coppie eterosessuali. La seconda, la sinistra radical chic, è formata per lo più da dirigenti del Pd, di Azione e di movimenti autonomisti che inneggiano all'identità friulana. A far parte dei radical chic sono quasi sempre pseudo intellettuali, imprenditori di terza generazione e pensionati d'oro. Nasce così la candidatura a sindaco di Udine dell'ex rettore Alberto Felice De Toni (vedi foto), recordman di poltrone, legatissimo al mondo industriale, scout, rotariano padovano, residente a Tricesimo. A lavorare fin dall'inizio per la sua candidatura i più vecchi nomi della prima repubblica: Diego Carpenedo e Ferruccio Saro affiancato dal suo storico braccio destro Alessandro Colautti. Ma ancor più ferreo sostenitore di De Toni è il vice presidente degli industriali di Udine e presidente della Icop, Piero Petrucco, anima e cervello della lista Innovare in cui milita Federico Pirone e Antonella Nonino. Alle dipendenze lavorative di Petrucco ci sono ex consiglieri regionali del Pd, fra cui Vittorino Boem e Sandro Della Mea. Tuttavia nulla può essere fatto con Confindustria Udine senza l'autorizzazione del "vero presidente": Giovanni Fantoni. A questo punto è un gioco da ragazzi per Ferruccio Saro approfittare del momento di crisi di Tommaso Cerno, il cui quotidiano stenta a decollare, per riportarlo vicino alla corte della famiglia Pozzo e renderlo visibile ai tifosi dell'udinese con una noiosa finestrella serale dal nome "Cartoncino Giallo". In cambio durante la rassegna stampa dell'emittente, la prima pagina dell'Identità è sempre citata ad inizio trasmissione. A far coppia con Cerno su Udinese TV, il vecchio caporedattore del Gazzettino, da anni in pensione, Alberto Terasso, carnico, già direttore di Telefriuli ai tempi in cui De Toni ne era presidente. A qualcuno di voi è chiaro perchè tutte queste importanti persone, per lo più di fuori Udine, abbiano tanto a cuore le chiavi della città? A noi, si.