Alle volte basta incrociare due articoli stampa e qualche vecchio post pubblicato su Facebook per accorgersi che il dna dei politici di professione ha una predisposizione a non dire la verità. Così, in un'intervista apparsa sulla stampa locale in cui Giuliano Castenetto, segretario regionale di Una Regione Futura si definisce frontman del Terzo Polo in Friuli Venezia Giulia, appare che "la sua candidatura è il frutto di un ragionamento partito più di un anno fa tra una serie di forze e di associazioni (la foto mausoleo risale appunto allo scorso inverno) determinate a dar vita, a livello regionale, a un polo moderato, mettendo attorno ad un tavolo Azione di Calenda, Italia Viva di Matteo Renzi e Ettore Rosato, e lo stesso movimento Regione Futura". I volti dei commensali sono quasi tutti noti e molti di loro godono o si apprestano ad usufruire di un lauto vitalizio; anni, vite intere spese in politica nei palazzi del potere; più di qualcuno, è finito travolto, nel corso della prima repubblica, da pesanti vicende giudiziarie. Il consigliere regionale Emanuele Zanon, eletto nelle file del centrodestra a sostegno del governatore Massimiliano Fedriga, dopo anni di militanza in Alleanza Nazionale ha tradito il voto dei suoi elettori e, da presidente di Regione Futura, è confluito con Calenda. Perchè, allora non dimettersi e rinunciare alla lauta indennità mensile e ai 3500 euro/mese di rimborso forfettario esente da iva? Con quale coraggio un consigliere regionale che percepisce regolarmente, con siccità, Covid e guerra, un rimborso forfettario di 3500 euro/mese per le eventuali spese di benzina e pranzo, critica un padre di famiglia che non arriva a fine mese e plaude ai 500 euro mensili di reddito di cittadinanza? Una partita iva è giusto che possa esprimere la sua contrarietà, ma viva Dio, un politicante proprio no!