Tutto nacque dopo il partecipato incontro pubblico sulla “Realtà dell’immigrazione”, svoltosi a Buia cui presero parte lo storico Angelo Floramo, il vice direttore della Caritas di Udine Paolo Zenarolla e l’ex assessore ai diritti e all’integrazione del Comune di Udine Antonella Nonino, assieme ai Circoli del PD del Gemonese e di Buja, riuniti nel progetto TERRITORIO DEMOCRATICO; venne espresso, attraverso un documento congiunto, una ferma posizione che ribadiva il valore dell’accoglienza e del rispetto dei diritti umani. “Migliaia di bambini, di donne e di uomini che fuggono dalla violenza, dalle guerre e dalla miseria non possono lasciarci indifferenti. Accogliere è una necessità per dare una risposta urgente a un’emergenza drammatica di dimensioni epocali, affermò Luca Tondo, allora segretario del Circolo di Buja. Nel corso dell’incontro un iscritto del Pd di Buja, si dichiarò disponibile da subito a mettere a disposizione un’abitazione di sua proprietà per accogliere una famiglia di migranti; così Rudi Fasiolo, Capogruppo di minoranza nel Comune di Buja fece proprio il gesto del cittadino per trasformarlo in un claim politico: auspicando che le amministrazioni Comunali di sinistra si muovessero nella direzione dell’accoglienza”. Oggi, Giulia Mattiussi e l'area Pd, guidata da Maria Grazia Santoro e Vittorno Boem, guardano al social housing e alla possibilità di dare alloggi a migranti e profughi tramite fondi ottenuti dall'aumento delle imposte locali, a partire da quelle sui rifiuti. Altro punto forte della sinistra di Buja è la creazione di posti di lavoro tramite cooperative che si fanno carico dell'assunzione di extracomunitari a tempo parziale, grazie ad una sinergia con Cgil e Lega Coop. Intanto, a Buja aumentano gli anziani senza prospettive di ricovero in case di riposo e aumentano le zone periferiche della cittadina oggetto di furti e vere e proprie razzie di bande organizzate dalla malavita straniera.