Solo poche ore fa, il coordinatore regionale di Fratelli di Italia, Walter Rizzetto, alla precisa domanda su chi avesse titolo a trattare per i patrioti a Buja, fece i nomi di Simona Piccoli e Pierangelo Scaiola, in quanto sua diretta emanazione. Tuttavia la confusione a Buja continua a regnare sovrana, tanto da portare l'eurodepuatato leghista Elena Lizzi (20mila euro/mese) a fuggire dal suo paese e, dopo aver ritirato la sua tanto aspirata candidatura a sindaco, a non avere neppure il coraggio di entrare in lista come semplice consigliere comunale; Alberto Guerra, umiliato dal suo stesso partito che lo ha portato, in 48 ore, dalle stelle alle stalle, fa una scelta di orgoglio e rifiuta di intestarsi la responsabilità della probabile sconfitta del centrodestra. Fortemente deluso e snobbato, per la scarsa considerazione, anche la medaglia d'oro dell'Arma, Silvano Cantin, uomo di punta di Fratelli di Italia a Buja e oggetto di veto da parte della gemonese Silvia Maria Pezzetta. Così, mentre vari esponenti di liste civiche dialogano inutilmente con Paolo Ciani, già vice presidente della giunta regionale con Alleanza Nazionale, l'ex consigliere regionale leghista Leonardo Barberio, precisa a voce e su whatsapp di essere l'unico titolato a trattare (vedi foto) per Fdi. Resta da capire quante tessere resteranno intatte dopo la rivolta degli iscritti al circolo della Piccoli.