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"SENZA PAROLE": IL NUOVO MENSILE FRIULANO SBARCA A CODROIPO

A BUJA SCOPPIA IL CASO BARBERIO: RIVOLTA IN FDI

Per quale ragione Fratelli di Italia in provincia di Udine gioca con le riserve quando potrebbe mettere in campo dei bravi titolari? A ridosso del voto potrebbe uscire l'appello di oltre 150, fra iscritti a Fratelli di Italia e persone che hanno fatto regolare domanda e non sono stati accolti nel partito senza alcuna motivazione, a non recarsi alle urne dei Comuni che andranno al voto. Il bubbone è scoppiato uffcialmente un paio di giorni fa quando alcuni militanti, hanno dichiarato che alla maggioranza degli incontri per la formazione delle liste dei patrioti e l'individuazione del candidato sindaco, terminato poi con la scelta di Alberto Guerra, ha partecipato costantemente il consigliere regionale di Fagagna Leonardo Barberio, mentre il delegato per la montagna, Franco Baritussio si è visto solo rarissime volte al punto di essere anche scarsamente informato. Ad affiancare Barberio nelle operazione bujesi, l'ex consigliere comunale Moreno Briante. Per quale ragione, si chiedono i militanti, comporre una lista volutamete non competitiva a Buja, con innesti di personaggi privi di consenso e di fuori paese? Per quale ragione offrire la candidatura a Indira Fabbro per le prossime regionali in Fdi e farla candidare nella lista civica di Bergagna alle imminenti aministrative locali? Perchè tenere fuori dal partito una macchina di voti come il vice sindaco Giovanni Calligaro, da sempre uomo di destra? Una risposta va trovata nella profonda amicizia che unisce il consigliere regionale Leonardo Barberio, una vita da militante e attivista leghista, con la coordinatrice provinciale ed eurodeputato padana Elena Lizzi. Un'amicizia che fin da subito ha trovato l'intesa sul cedere la prima poltrona di cittadino di Buja alla Lega. Negli stessi giorni preoccupa non foco l'altro focolaio scoppiato a Codroipo, dove la guida di Fratelli di Italia è stata affidata d un quartetto politicamente molto debole, composto da Marzio Giau, consigliere comunale di Pasian di Prato, Simone Mauro di Fagagna e Vincenzo De Rosa, militare dell'aeronautica a cui per legge è fatto divieto di assuemere incarichi organizzativi di partito; il tutto tenendo fuori dal movimento di Giorgia Meloni pezzi da novanta come il sindaco uscente Fabio Marchetti, il pluri consigliere Bruno Di Natale e il capogruppo uscente Daniele Margherit. Tanto a Lignano Sabbiadoro quanto a Cervignano del Friuli dove da oltre un anno erano state inoltrate richieste di tesseramento, assieme alla maggioranza delle domande di iscrizione che riguardavano la città di Udine, Fratelli di Italia non presenterà lista con simbolo, pur sapendo che il valore aggiunto sta proprio nel nome di Giorgia Meloni. Intanto a peggiorare un cima già teso, in questi giorni c'è l'idea avanzata dal segretario dell'ex leghista Barberio, Lorenzo Bosetti, ex socialista vicino al Alessandro Colautti e premiato con la presidenza della Hofmann, di affidare la segreteria cittadina udinese del partito ad un altro ex socialista: Fausto Deganutti.

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