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"SENZA PAROLE": IL NUOVO MENSILE FRIULANO SBARCA A CODROIPO

FILIPPO VERONESE E GIOVANNI RICCARDI: UNA STORIA EMOZIONANTE RACCONTATA DA MATTIA PERTOLDI

Si chiamava UDINEaCASA. Era una rete collaborativa di aiuti dedicata alle persone più vulnerabili al virus: anziani over 65, persone affette da patologie croniche, oncologiche o immunodepresse che rappresentano i soggetti più a rischio di complicazioni anche serie in caso di contagio da Coronavirus.
L'obiettivo di UdineaCasa era aiutare queste persone – residenti a Udine – a continuare ad avere un vita normale, anche in questa fase caratterizzata dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, grazie ad una rete di volontari e aziende partner, offrendo loro assistenza a domicilio a seconda delle specifiche esigenze. Bastava una telefonata al numero 0432 1638251 per far arrivare un bravo ragazzo presso la sua abitazione dove ricevere la lista della spesa e il denaro necessario. L’idea era nata per iniziativa di Filippo Veronese, vice presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Udine. Accanto a lui un team di volontari composto da Giovanni Riccardi (che poi si scopre suo socio), Monica Moretti e Monica Bramuzzi. Da diversi mesi il numerto telefonico 0432 1638251 risulta non operativo e inesistente. Passa poco tempo e si assiste alla nascita di Safe Chain Tech, una startup made in Friuli e nata per gestire il tracciamento di tutte le interazioni tra le persone presenti in azienda o in cantiere, per segnalare potenziali assembramenti e per monitorare l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, Covid e non, in modo da tutelare la salute dei lavoratori e supportare il datore di lavoro o il responsabile della sicurezza in questa attività di controllo. “Ovviamente – raccontò Filippo Veronese amministratore e socio di SaFe Chain Tech Srl - questo è stato il primo obiettivo della startup, ma è bastato muovere i primi passi nelle aziende per capire che con l’IoT si può veramente rivoluzionare il modo di lavorare e quindi l’attività si è rapidamente allargata. Co fondatore della Safe Chain appare ancora una volta Giovanni Riccardi, figlio del vice governatore e assessore regionale alla salute Riccardo Riccardi e impegnato assieme ai vertici della TTK, durante i primi mesi di Pandemia, ad aiutare la Protezione Civile a recuperare mascherine chirurgiche. Oggi, Filippo Veronese, appare impegnato in un progetto politico e a darne notizia sulla stampa locale è il figlio del sindaco forzista di Lestizza, giornalista molto apprezzato dall'assessore regionale alla sanità Riccardo Riccardi.

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