In occasione dei dieci anni dalla nomina di Andrea Bruno Mazzocato ad Arcivescovo di Udine, il Sindaco Pietro Fontanini e l'assessore alla Polizia Locale Alessandro Ciani si erano recati al Palazzo Arcivescovile per testimoniare a Sua Eccellenza la gratitudine e l’affetto di tutta la cittadinanza. Il Sindaco Fontanini nel suo comunicato si soffermò sull’importanza del lavoro svolto durante il decennio e ribadì il forte e sincero legame dell’Amministrazione Comunale con l’Arcidiocesi. Per quale ragione Fontanini fece visita al Vescovo assieme a Alessandro Ciani e non con il vice sindaco Loris Michelini? Semplice. Perchè Fontanini e sua moglie hanno sempre nutrito un forte legame per l'ex giovane Ciani senza mai nascondere perplessità sulle capacità politiche dell'uomo di Cussignacco. Per questa stessa ragione Piero Fontanini ha pattuito con la coordinatrice provinciale Elena Lizzi, altra sua grande vecchia amicizia, di lasciare il testimone a Alessandro Ciani nel 2023. Ovviamente un cambio di candidato avrebbe potuto innescare ambizioni anche da parte del vice sindaco Loris Michelini e soprattutto da parte del vice presidente di Confindustria Anna Mareschi già contattata da altri big padani regionali. Così per bloccare una guerra di successione nel centrodestra, il coordinatore regionale Marco Dreosto si è trovato costretto a comunicare pubblicamente che la Lega nel 2023 candiderà nuovamente Pietro Fontanini "se accetterà". La candidatura di Alessandro Ciani a sindaco di Udine è propedeutica ad un forte sostegno della Lega cittadina al sostegno della ricandidatura del capogruppo Mauro Bordin, terrorizzato da una possibile emorragia di voti della bassa a favore di Maddalena spagnolo (Lega) e Luca Fanotto (Lista Fedriga). Tutto ciò nella convinzione che il candidato del centrosinistra sia il giovane consigliere comunale del Pd Alessandro Venanzi intenzionato, a sua volta, a correre sostenendo in Regione Vincenzo Martines.