Mancano pochi mesi alle amministrative del 2023 e, fra i Comuni che vanno a rinnovo, spiccano due dell'alto Friuli, collegio regionale in cui la Lega la scorsa volta fece bottino pieno eleggendo Stefano Mazzolini e Barbara Zilli. A Buja, il sindaco uscente, Stefano Bergagna, fra i fondatori locali di Forza Italia, ha già due candidature alle spalle e quindi potrà candidarsi solo come consigliere comunale semplice con l'aspirazione di fare l'assessore. Fra i nomi papabili l'eurodeputato padano Elena Lizzi, indebolita dagli scarsi risultati ottenuti recentemente come segretaria provinciale e il suo pupillo Alberto Guerra, già consigliere provinciale assieme all'allora leghista Leonardo Barberio che gli ha anticipato il sostegno di Fdi; scalpita il votatissimo Giovanni Calligaro, uomo di destra antipatico ai vertici di Fdi, disponibile Marco Zontone. Bergagna (vedi foto), non è un mistero, vorrebbe tentare l'avventura delle regionali e sarebbe indeciso fra la Lista Fedriga, semmai ci sarà, e Fdi se proposto da Franco Baritussio. Da buon stratega e forte di una compagnia poco astuta, Bergagna sta programmando la data del cambio di casacca, in modo da riuscire a gestire fino all'ultimo i giochi per il suo successore in Municipio. Acque molto più agitate a Tarvisio, dove il sindaco Renzo Zanette, mira alla seconda candidatura con il centrodestra. Se teoricamente tutti sembrano essere d'accordo da qualche settimana a questa parte Renato Carlantoni, dopo due mandati come primo cittadino e con la moglie presente in questa giunta, ha iniziato a ventolare l'ipotesi di voler tornare a fare il sindaco. Stefano Mazzolini, in ottimi rapporti personali con Zanette, vedrebbe bene la sua riconferma in cambio di un appoggio alle regionali, dove Forza Italia non ha alcuna possibilità di fare l'eletto. Tuttavia Baritussio, altrettanto navigato, giocandosi i collegi della montagna proprio con la Lega, preferirebbe fare lo stesso gioco con Renato Carlantoni in cambio di un sostegno ai patrioti. Non va dimenticato che da quando Carlantoni ha optato per la corrente di Zanin, Riccardi lo ha sempre guardato con poca simpatia. Infine, gira un'ultima voce, anche questa da non escludere: Carlantoni starebbe solo fingendo di voler scompigliare le carte per ottenere la promessa della presidenza o di un posto in cda di un ente che gli sta particolarmente a cuore.