La campagna elettorale di San Vito al Tagliamento passerà alla storia del Friuli Venezia Giulia per aver espresso senza dubbio i candidati delle terze fila di ciascun schieramento. Sarebbe ancora peggio voler pensare che Susi Centis la Sindaca, Valerio Delle Fratte il Camaleonte e Alberto Bernava il Genero siano il meglio della politica sanvitese. In realtà nessun candidato ha mai iniziato la sua campagna elettorale ma si è solo limitato a partecipare ad un astuto referendum popolare sull'inquinamento mettendo sul tavolo degli imputati il Consorzio industriale Ponterosso, una moderna multinazionale ed un'azienda di riciclaggio di rifiuti in vetro. Ebbene, questi signori politici dimenticano che, se non fosse per gli imprenditori che hanno scelto San Vito per insediarsi, almeno 500 lavoratori oggi starebbero a casa. Questo, mentre un noto politico del posto incassava oltre al lauto stipendio di consigliere regionale anche il sussidio per la disoccupazione Covid. E che dire della consigliera regionale di Forza Italia ancora in attesa di giudizio per una vicenda che potrebbe costringerla alle dimissioni da piazza Oberdan? Il livello più basso, al momento, lo si è registrato quando un plurivitaliziato parlamentare del Pci, per questioni personali, ha deciso di offrire il suo sostegno politico ad una lista antagonista alla coalizione di sinistra. Nessuno ha affrontato il tema della disoccupazione, di una cittadina di 15mila abitanti che vede il commercio spegnersi lentamente, che non offre adeguata assistenza ospedaliera ad un tessuto di anziani sempre maggiore. Si discute della figlia del politico assunta per raccomandazioni, del consigliere comunale che ha assicurato mezzo paese, della candidata sacerdotessa della Dea, del candidato sindaco voltagabbana, del trombato che avrà la presidenza di Ambiente Servizi e via dicendo. Per l'amor di Dio alzate il livello o fate scegliete il prossimo sindaco per sorteggio.