Enrico Gherghetta, ex presidente della Provincia di Gorizia e uomo forte della sinistra goriziana, non esita a confermare che la candidatura di Claudio Kovatsch alle scorse amministrative gradesi fu pensata e portata avanti personalmente da lui, assieme a Debora Serracchiani (attuale capogruppo alla Camera del Pd) e il suo capo gabinetto Agostino Maio (Pd ed ex Pci). Pupilla di Gherghetta e regina delle preferenze, con la lista Grassie Gravo, fu Elisabetta Medeot che conquistò 217 voti. Oggi, lo stesso Claudio Kovatsch, definito da illustri personaggi gradesi come un vecchio democristiano di sinistra, residente a Tavagnacco, è l'uomo che è riuscito per la prima volta a Grado a unire tutte le segreterie politiche del centrodestra. Come avrà fatto? vi chiederete voi. Semplice: al tavolo definitivo non hanno partecipato esponenti del centrodestra gradesi ma i principali big regionali provenienti da Pordenone e Trieste. A ferire il centrodestra duro e puro, quello che la mattina si alza e va a lavorare, più della candidatura di Kovatsch è stato il metodo. Un gioco di veti e compensazioni che hanno tenuto fuori dalla partita persone stimate come Enzo Tirelli della Lega o Giorgio Clama vicino a Fdi e premiato anticipatamente il forzista Roberto Marin con la promessa della guida della Git. Ed è proprio sul profilo Facebook di Roberto Marin che quando alcuni suoi contatti si lamentano del sostegno ad un uomo di sinistra come Claudio Kovatsch che Roberto Marin risponde: "credimi che non era possibile a meno che non decidessi di continuare a correre solo. Comunque se le cose vanno come auspichiamo vedrai che potrò fare quello da te sperato, magari con altre funzioni ma altrettanto strategiche". Secondo chi conosce veramente Grado, il centrodestra, pur di vincere, sta cercando di unire tutti i simboli possibili, vosto che assieme a quelli nazionali ci sarà anche una Lista Kovatsch (immaginando con chi dentro) ma, dopo l'affidamento dei lavori e della gestione delle nuove terme, la maggioranza non reggerà un giorno di più.