Francesco Russo, in data 19 agosto 2021, pubblica un post con un manifesto elettorale notevolmente imbrattato che ritrae Roberto Dipiazza assieme a Giorgia Meloni e la scritta: "La pensiamo in maniera diversa ma le idee, le proposte e il lavoro delle persone si rispetta sempre. Qualunque atto di vandalismo è da condannare, sempre". Nemmeno 36 ore dopo pubblica un nuovo post con la foto del simbolo della sua civica segnato da alcune strisce e il seguente commento: "Dopo i manifesti in Viale Miramare oggi hanno imbrattato anche le vetrine della nostra sede in Via Ponchielli. La Trieste che vorrei è una città in cui c’è rispetto per il lavoro e per l’espressione delle idee di ognuno. Anche questa è sicurezza, un tema su cui, a parole, l'amministrazione attuale ha promesso molto. I fatti, invece, dimostrano il contrario". Una comunicazione sempre più confusa e contraddittoria, quella attuata su Facebook dallo staff del candidato sindaco del Pd, che passa, in breve tempo, dalle parole solidali alle "parole ostili". Probabilmente, terminata la collezione di figurine, il gruppo cattocomunista elettorale ha deciso di andare all'attacco ma, a giudicare dal numero di like su ciascun post, sono solo una cinquantina a pensarla come Russo. Intanto, la Lista Dipiazza, senza tanto clamore e biografie strappa lacrime, ha definito i 40 nominativi che saranno candidati (vedi foto con elenco completo): capolista Giorgio Rossi, seguito da Carlo Grilli, Francesco di Paola Panteca, Vincenzo Rescigno, Roberto Cason, Massimo Codarin, Stefano Rismondo e Federica Degli Ivanissevic. A seguire gli altri 32 candidati in ordine alfabetico.