Chi scrive questo articolo è risaputamente un blogger di destra, per cui le domande che mi pongo sono domande che si porrebbe qualunque elettore moderato con un minimo di razionalità. Per quale ragione, sebbene ci siano stati mesi di tempo per strutturare le liste elettorali, la Lega a San Giorgio di Nogaro stenta tanto a individuare un candidato sindaco e a raccattare dodici candidati per il consiglio comunale? A stupire maggiormente contribuisce il fatto che proprio in questa zona siano residenti vari big del partitio. Referente comunale per San Giorgio di Nogaro è Arianna Dreossi, già addetta di segreteria di Claudio Violino e attualmente dipendente del gruppo regionale della Lega guidato da Mauro Bordin, oltre che stretta collaboratrice dell'eurodeputato e coordinatrice provinciale Elena Lizzi. Sempre di San Giorgio è il discusso Fabio Fiorin, capogruppo di una civica che fa riferimento all'area socialista di Lucio Cinti e Antonio Mammarella, ma addetto di segreteria del consigliere regionale Alberto Budai. Ieri sera, si è tenuto, a tempi ormai consumati, un tavolo del centrodestra in cui è palesata tutta l'inesperienza dei partecipanti. Per la Lega erano presenti Arianna Dreossi e il consigliere comunale Luigi Barbana (non è stato invitato il terzo tesserato Fiorin), per la lista che fa riferimento a Paride Cargnelutti era presente Maurizio Pessina, mentre per Fdi c'erano Benedetta Bratta, figlia del più noto Tullio e Andrea Sgobbi che ha precisato di aver titolo a parlare anche a nome di Forza Italia. Evaporata la lista dell'ex sindaco Roberto Mattiussi che aveva posto il veto su quella di Cargnelutti. Da indiscrezioni interne allo stesso gruppo leghista parrebbe che le opzioni sul nome del candidato sindaco siano due: Cargnelutti o Dreossi.