Rinviata incredibilmente a mercoledì al tavolo regionale del centrodestra la scelta del prossimo candidato sindaco per Latisana. I nomi sul tavolo sono due, quello dell'avvocato Lanfranco Sette per Fratelli di Italia e quello di Sandro Vignotto per Forza Italia. Progetto Fvg guarda a Sette, mentre la Lega di Latisana ascolta le sirene dell'ex presidente di Mtf ed attuale presidente del Consiglio regionale Pier Mauro Zanin. Nonostante qualunque sondaggio locale e nazionale dia in gran forza il simbolo di Giorgia Meloni, una dei leader più apprezzati in questo momento, padani e azzurri insistono sulla candidatura dell'esponente di un partito ormai in dissoluzione. Purtroppo alla base dello stop alla candidatura unitaria di Lanfranco Sette, fratello dell'ex potentissimo sindaco di Latisana, Micaela Sette, c'è un dispetto di Pier Mauro Zanin e del presidente del Cafc Salvatore Benigno. La scorsa volta, infatti, Salvatore Benigno perse per 14 voti con Daniele Galizio, perchè Fratelli di Italia optò per una corsa in solitaria. Adesso, Salvatore Benigno e Pier Mauro Zanin, entrambi beneficiati da un mega stipendio pubblico fanno le vendette personali sulla pelle degli elettori latisanesi. La Lega è ben conscia della maggior forza di Sette rispetto a Vignotto ma, per un gioco di alleanze negli altre amministrazioni comunali al voto, deve accettare i desiderata di Zanin. Dispetti che rischiano di esasperare la buona volontà della destra che potrebbe ritirare il sostegno alla candidatura già debole di Mauro Steccati (Forza Italia) a Tarcento e ad Arianna Dreossi (Lega) a San Giorgio di Nogaro.