E’ tempo di presentare le offerte per i quotidiani del gruppo Gedi a Nord Est. L’editore, tra le altre, di Repubblica e Stampa – controllato dalla Exor della famiglia Agnelli-Elkann – vuole chiudere l’operazione prima dell’estate e uscire dal fascio di luce mediatico sullo smantellamento del polo d’informazione locale.
Secondo quanto riportato da ItaliaOggi, l’attesa è per ricevere le offerte nel giro di una settimana circa, al massimo per i primi sette giorni di aprile, considerando che in mezzo ci sono le elezioni regionali in Friuli, il 2 e il 3 aprile. E anche le motivazioni politiche hanno il loro peso e qualche esponente di partito interessato. Le proposte attese sono quella della cosiddetta cordata veneta, sostenuta da Enrico Marchi (presidente di Banca Finint e presidente e AD di Save, che gestisce per esempio gli aeroporti di Venezia e Verona), e quella della cordata sotto la regia della Sae di Alberto Leonardis. Poi non è esclusa l’offerta di Gianpietro Benedetti, patron del gruppo Danieli (settore metallurgico) e presidente di Confindustria Udine, già nell’editoria con TeleFriuli. Infine potrebbe pervenire la proposta del gruppo del Messaggero e del Gazzettino di Venezia, pubblicati dall’editore Francesco Gaetano Caltagirone. La cordata più avanti nella formulazione della proposta è quella di Marchi che dalla settimana prossima potrebbe farsi avanti per tutto il pacchetto di testate (Mattino di Padova, Nuova di Venezia, Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi, Messaggero Veneto e Piccolo).
Gedi da parte sua vuole vendere in blocco, per non ritrovarsi in difficoltà a trovare un compratore per i quotidiani meno in salute (l’operazione è valorizzata in totale sui 40 milioni di euro). Anche da un punto di vista pubblicitario, per chi compra la raccolta sull’intero pacchetto viene facilitata se ha più pubblicazioni su cui pianificare le inserzioni. Resta da capire se l’operazione sarà finalizzata per intero.