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IL CORSARO DELLA SERA, IL 19 APRILE: INCHIESTE DA PELLE D'OCA

FONTANI E DE TONI: DUE FACCE DELLA STESSA TRISTE MEDAGLIA

Hanno inaugurato oltre una settimana fa ma sono sempre vuote o al massimo con un pensionato annoiato all'interno della sede elettorale. In Piazza XX Settembre il quartiere generale di Alberto Felice De Toni, presidiato dall'ex assessore comunale comunista, già presidente di Udine Mercati e Erdisu, Ferdinando Milano assieme al suo ex collega di giunta Lorenzo Croattini dei Verdi; in Via Vittorio Veneto, la vetrina con i vetri unti della sede del pensionato e plurivitalizato Pietro Fontanini con i manifesti della sua pseudo lista civica mischiati a quelli della Lega per Fedriga. Il primo abita a tricesimo, il secondo a Campoformido; nessuno dei due frequenta la città. Ad un mese dal voto entrambe le sedi sono vuote, quella di Fontanini addirittura abbandonata e sporca. Il segnale di una truppa di candidati, sparsi nelle varie liste elettorali, costretti a candidarsi per riempire l'elenco: molti degli aspiranti consiglieri, specialmente nella Lega sono stati presi in giro per i vari paesi della provincia, non avendo iscritti a Udine. La gente sembra rassegnata. Ha perfettamente capito che De Toni e Fontanini rappresentano due facce della stessa medaglia, due settantenni tirati fuori dal letargo e appiccicati su dei cartelloni o addirittura su di una sagoma in cartone. Udine è sporca, abbandonata, piena di negozi sfitti e serrande abbassate. Borgo Stazione è peggio di cinque anni fa, stracolmo di clandestini, profughi, spacciatori e prostitute. Non ci vuole un elezione, ci vorrebbe una rivoluzione, quanto meno culturale. La rabbia della gente cresce e con essa il non voto.

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